l grande piano per arrivare alle auto elettriche Fiat Chrysler e prima ancora a quelle ibride è già stato annunciato ma, secondo gli osservatori, il gruppo italo-americano è tra i colossi delle automobili quello più indietro nella marcia verso il salto storico dai motori a combustione a quelli elettrici. Nel confronto su numeri, progetti già in corso e investimenti FCA sembra in seconda fila rispetto a Volkswagen, Ford e General Motors ma la multinazionale potrebbe avere in serbo un’altra carta per accelerare su questo fronte e recuperare terreno rispetto ai concorrenti.
Invece di sviluppare da zero e internamente tecnologie, parti e componenti per auto elettriche Fiat Chrysler sembra stia seriamente prendendo in considerazione l’idea di acquistarli all’esterno, valutando asset e parti già pronti, creati da alcune delle start-up più celebri del settore, due società che attualmente stanno attraversando periodi difficili: Faraday Future e Seres.
FCA ha chiesto ad entrambe le start-up di montare i propri propulsori elettrici su alcuni modelli già esistenti del suo catalogo. Test e sperimentazioni sono arrivati dopo diversi mesi di riunioni e trattative: stando a quanto rivelato a TheVerge da alcuni dipendenti ed ex dipendenti delle due start-up i colloqui tra FCA e Faraday Future sono iniziati in aprile, mentre i test dei propulsori elettrici sono stati effettuati in ottobre. Mentre i test con parti e componenti di Seres sono iniziati più di recente.
Sia Faraday Future che Seres stanno attraversando momenti difficili: sono a caccia di fondi per completare il lancio e dare inizio alla produzione delle loro prime auto elettriche di lusso, negli ultimi mesi entrambe hanno licenziato decine e decine di dipendenti.
Nel momento in cui scriviamo non emergono indizi di accordi già siglati o in dirittura d’arrivo, in ogni caso l’operazione potrebbe risultare proficua per tutte le parti. Sia Faraday Future che Seres riceverebbero fondi preziosi per proseguire con le loro tabelle di marcia, mentre un accordo potrebbe accelerare l’arrivo di auto elettriche Fiat Chrysler, a un costo più contenuto rispetto allo sviluppo interno.