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I federali USA sono in possesso di qualche strumento che ha permesso di estrarre i dati da oltre 100 telefoni sequestrati nel corso di arresti avvenuti nel centro di Washington durante l’insediamento di Trump. Lo rivelano documenti legali che il pubblico ministero ha depositato mercoledì 22 marzo.
Mandati di perquisizione avrebbero consentito di accedere ai dati di telefoni (non è dato sapere quali marche e modelli) prelevati alle persone arrestate nel corso della cerimonia di insediamento, inclusi quelli di persone non direttamente incriminate. Tutti i telefoni erano bloccati, elemento che ha “reso necessario più tempo per ottenere i dati” ma a quanto pare di capire è stato ad ogni modo possibile accedere ai dati memorizzati, sfruttando probabilmente strumenti come quelli prodotti dall’isreaeliana Cellebrite o simili.
BuzzFeed spiega che 214 persone sono accusate di disordini legati alle dimostrazioni del 20 gennaio con risvolti violenti e che secondo gli inquirenti hanno provocato danni di oltre 100.000$ per danni alla proprietà. Alcuni imputati sono accusati separatamente anche per vandalismo e aggressione degli agenti di polizia.
Come è facile immaginare, i dispositivi mobili possono essere una miniera di informazioni. Gli smartphone contengono la cronologia delle chiamate, i messaggi di testo, le foto, i video e la lista dei siti visitati, tutto ciò con l’aggiunta dell’orario esatto e della geolocalizzazione.