L’ultima trimestrale Intel è un bollettino di record positivi ma anche il colosso dei processori soffre per alcune debolezze di mercato, due delle quali identiche a quelle rilevate da Apple: calo negli smartphone e rallentamento dell’economia in Cina. Ma soprattutto il mancato raggiungimento delle previsioni sembra imputabile proprio alle vendite inferiori al previsto degli iPhone 2018.
Per l’ultimo trimestre 2018 il fatturato Intel è di 18,7 miliardi di dollari, quindi +9% anno su anno e anche un record per l’intero anno raggiungendo quota 70,8 miliardi di dollari, +13% rispetto al 2017. Record anche per quanto riguarda gli utili per azione, profitto operativo e profitto netto. Ma nonostante i risultati decisamente positivi il fatturato Intel (18,7 miliardi) risulta inferiore alle previsioni formulate a ottobre dello scorso anno pari a 19,01 miliardi.
Nella presentazione dei risultati trimestrali Intel indica quattro ragioni per il mancato raggiungimento dei risultati previsti «Domanda di modem più debole, rallentamento in Cina, clienti cloud che assorbono capacità e indebolimento delle NAND». Le prime due motivazioni sono identiche a quelle indicate da Tim Cook nella lettera agli investitori che annuncia la riduzione dei risultati previsti.
Per la prima volta con gli iPhone 2018 Apple acquista interamente i chip modem da Intel, azzerando le forniture da Qualcomm a causa della guerra legale in corso. Per Intel le vendite di chip modem hanno generato 200 milioni di ricavi in meno rispetto al previsto. I dirigenti del colosso di Santa Clara non lo precisano, ma osservatori e analisti imputano il mancato raggiungimento dei risultati previsti alle vendite inferiori di iPhone, in particolare dei modelli di ultima generazione. Nei modelli 2017 e precedenti Apple ha impiegato e continua a impiegare sia chip Qualcomm che Intel.
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