Il fatturato Electronic Arts è per la maggior parte generato da App Store. A dirlo sono i dati per il Q1 2013 terminato a fine giugno (l’anno fiscale dell’azienda inizia a marzo), commentati i un’intervista a Gamesbeat. Le cifre svelate da Frank Gibeau di EA rendono comprensibile il grande inteteresse dei EA per il mercato digitale e soprattutto del mobile che sta travolgendo tutte le strutture costruite in decenni dal mondo videoludico.
Nel primo trimestre del 2013 il 76% dell’intero fatturato di Electronic Arts è arrivato attraverso il canale digitale, non da quello dei supporti fisici; in questo 76%, come detto, la parte del leone è stata giocata da Apple, che per la prima volta in assoluto è emerso come il principale partner di distribuzione per i giochi prodotti da Electronic Arts.
Gibeau dipinge la sua azienda lanciata con decisione nel canale del mercato digitale; non si tratta semplicemente di un esperimento o di un test: il settore dei videogiochi si sta spostando chiaramente su un modello di distribuzione immateriale, non più basato su supporti fisici e la diffusione di smartphone e tablet (come evidenziato dallo stesso dirigente di Electronic Arts) ha dato una spinta determinate a questa tendenza ormai consolidata.
Ottima notizia per Apple e per EA: l’azienda è il terzo attore mondiale nel mercato dei videogiochi e sembra ormai aver assorbito la rivoluzione digitale del settore ed essere entrata nella giusta ottica per poter completare in maniera ottimale la transazione al nuovo modello; meno positiva per i competitor della Mela, in particolare Nintendo, che al momento sembra essere l’azienda meno preparata ad affrontare la rivoluzione in corso.
La principale preoccupazione è però rivolta ai retailer fisici, come per esempio GameStop, che presto (o tardi) potrebbero ritrovarsi con gli scaffali vuoti, senza più dischi con cui poterli riempire.