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Faraday Future è l’azienda fantasma che lavora per Apple Car?

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Ha 400 tecnici al lavoro, decine di ingegneri che avevano un ruolo importante in aziende di altissimo livello, un miliardo di dollari di finanziamento, ha comprato un ex stabilimento Toyota e ha il piano di sfidare e battere Tesla nel campo delle auto elettriche già nel 2017. Ma non ha un amministratore delegato, non si sa chi le abbia dato l’enorme quantità di denaro che sta usando, non si capisce dove produrrà le sue vetture e come possa in due anni mettere un’auto in strada. Stiamo parlando di un fantomatico costruttore di auto statunitense denominato Faraday Future dietro il quale molti sospettano che ci sia Apple.

La vicenda dell’azienda che prende il nome da Michel Faraday, lo scienziato britannico noto per avere dato il suo nome dalla Gabbia di Faraday, ma che nell’800 indagò e scrisse alcune delle più importati leggi dell’elettrochimica e dell’elettromagnetismo, viene raccontata dal New York Post, che nella sua narrazione parte dalla curiosa sovrapposizione tra la fumosità della vicenda imprenditoriale ed industriale di Faraday Auto e quelle che apparentemente paiono strutture e ambizioni di prim’ordine.

Tra i membri dello staff ci sono l’ex progettista capo della BMW i8, uno specialista in batterie di SpaceX, un ex designer di interni di Ferrari. Altri dipendenti vantano trascorsi, sempre di primo piano, in Ford, General Motors e Volvo e persino in Facebook e Google. Ha una sorta di portavoce in Nick Sampson che si è occupato in passato di dirigere il settore dell’engineering di chassis nei veicoli Tesla. È lui, non il CEO il cui nome non viene rivelato, a spiegare i piani di Faraday Future: spendere 1 miliardo di dollari in stabilimenti di produzione che per ora non sono definiti, ma dovrebbero essere collocati in California, Nevada, Georgia o Louisiana, per rilasciare già nel 2017 una vettura elettrica alto di gamma  che offrirà un’autonomia maggiore del 15% rispetto alla Tesla Model S (che offre fino a 528 km di autonomia). I tecnici, per ora sono 400 ma saranno 500 entro fine anno, stanno operando dallo scorso anno presso un’ex struttura di ricerca di Nissan in California. È stato anche presentato un rendering, piuttosto approssimativo in realtà, della vettura che sarebbe solo la punta dell’iceberg di “piani per esplorare altri aspetti dell’auto e dell’industria ad alta tecnologia, incluse proprietà esclusive e modi di utilizzo, contenuti a bordo e guida autonoma”, in termini pratici per creare una piattaforma connessa per vetture che si chiudano da sole e forme di possesso e utilizzo dell’auto innovative.

Piani estremamente ambiziosi per una società di cui non si sa in pratica nulla e che dovrebbe avere convinto qualcuno a dargli un miliardo di dollari in pochi mesi per portarli a termine, il che suona bizzarro ma che non lo sarebbe se dietro a Faraday Future, un nome che suona come posticcio e che difficilmente potrebbe essere usato per andare sul mercato, ci fosse un’azienda interessata a tenere l’anonimato. Questa azienda, grazie alla società fantasma Faraday Future, potrebbe lavorare per sbarcare nel mercato delle autovetture, acquistando componenti, costruendo dei prototipi, registrarli con le autorità competenti per le omologazioni e i test, fare le valutazioni in termini di prestazioni e qualità, prima di cancellare l’azienda manichino e svelarsi. Una cosa che potrebbe interessare molto ad Apple.

Le correlazioni reali e concrete tra Cupertino e Faraday Future sono del tutto inesistenti, ma l’ipotesi è suggestiva. Quel che sappiamo è che Apple è decisa ad entrare nel mercato dell’automotive, ma nessuno sa come e quando; si sa che sono stati reclutati tecnici a centinaia, che esiste un luogo segreto dove i tecnici sono al lavoro, che sono stati fatti passi per contattare produttori di vetture per avere una piattaforma di sviluppo (si parla dei veicoli elettrici della serie “i” di BMW), ma per Apple sarebbe impossibile arrivare al lancio di un’auto e dovrebbe in qualche modo restare coperta fino al momento in cui Tim Cook lanciasse una “one more thing” alla fine di un keynote. Di qui la necessità di avere qualcuno che lavora più o meno alla luce del sole per conto suo e che alla fine consegnerà l’auto o, se non altro, il prototipo, nella mani di Apple che avrà sostenuto il costo dello sviluppo e diretto nell’ombra tutto il progetto. Apple dovrebbe, ovviamente, avere messo a capo di Faraday Future uno dei suoi manager che dovrebbe tenere i contatti con l’azienda, questo manager sarebbe l’amministratore delegato di cui non si conosce, appunto, il nome perchè se lo si sapesse, la connessione con Apple sarebbe istantanea.

Fantasie o realtà? Al momento è impossibile dirlo, ma è certo che nei prossimi mesi, fatto salvo il disvelamento definivo dei piani di Faraday Future con nomi e cognomi di chi ha messo sul piatto un miliardo di dollari per sostenere un progetto che appare folle, sfidare Tesla e i grandi delle auto nel settore delle vetture elettriche, si parlerà ancora molto di questa azienda e delle sue possibili correlazioni con Apple.

faraday future
Il rendering con cui Faraday Future mostra i piani per la sua auto

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