Nonostante il cambio di ruolo Jony Ive supervisiona ancora ogni prodotto Apple e soprattutto non ha alcuna intenzione di lasciare Cupertino. A poche ore dal putiferio scatenato da una intervista pubblicata in podcast The Talk Show, il celebre blogger e giornalista USA ha pubblicato una smentita in cui voci e parole vengono meglio soppesate.
Tutto è partito dalle dichiarazioni di Jason Snell, giornalista USA da anni specializzato nell’universo Apple, intervistato da Gruber per il suo podcast settimanale. Snell ha dato voce a una preoccupazione latente tra fan e osservatori, apparentemente suffragata da altre voci che vedono la promozione a Chief Designer Officer come a un contenitore vuoto che preannuncia la fuoriuscita di Ive da Cupertino. Ma Gruber nota che ogni fatto può essere interpretato in modo molto personale, lo stesso vale per il libro Designed by Apple in California. Per Jason Snell si tratta del canto del cigno di Ive in Apple, non tanto una rievocazione di 20 anni di prodotti e design della Mela, quanto di un portfolio personale di Ive prima della separazione, sempre secondo Snell evidente e ormai prossima.
Gruber precisa che per i suoi post scritti parole e termini sono sempre scelti con cura, proprio per evitare fraintendimenti, cosa impossibile da fare nelle interviste audio. Da qui si è scatenato il putiferio: il pensiero di Jason Snell, anche se condiviso e latente, non è quello d John Gruber che anzi, tra i suoi ottimi agganci nei piani alti di Cupertino, ha captato voci diametralmente opposte. «Da sempre Jony Ive è un po’ l’uomo del mistero in Apple. Non sono molte le persone che lavorano con lui direttamente e, quei pochi che lo fanno, non ne parlano» per questa ragione tutto quanto si sente dire sul suo riguardo è di seconda o terza mano.
In secondo luogo le fonti di Gruber sostengono che seppur Ive sia sempre più impegnato nell’architettura per Apple Campus 2 e negozi Apple Store «Ogni aspetto di ogni nuovo prodotto rimane sotto la sua supervisione come è sempre stato finora».
Fin qui per quanto riguarda le voci captate in circolazione, senza ombra di dubbio agli antipodi per quelle riferite da Snell nell’intervista e quelle invece appena riportate di Gruber. Ma il blogger parla anche del ruolo di Chief Designer Officer e del libro Designed by Apple in California. Nel primo caso il cambio di ruolo permette a Jony Ive di essere meno impegnato con gestione e management, per potersi ancora di più concentrare sul design e l’architettura.
Infine mentre per Jason Snell il libro è il canto del cigno di Ive in Apple, per Gruber è una ulteriore dimostrazione del potere praticamente assoluto raggiunto da Jony Ive all’interno di Apple, paragonandolo a quello di Steve Jobs «Se Jony Ive vuol fare un libro da 300 dollari super high end di fotografia di prodotto, Apple fa quel libro», lo stesso vale per un orologio d’oro da 20.000 dollari dello scorso anno.
Per quanto riguarda la possibile fuoriuscita di Ive da Apple, Gruber non dispone di voci ma semplicemente spera che questo non accada mai e illustra le sue idee in merito. Il blogger ritiene che Ive ama Apple e che il designer senta una responsabilità per l’eredità della sua collaborazione con Steve Jobs.
Per queste ragioni ritiene che le aspirazioni di Ive possano essere realizzate solamente all’interno di Apple. «Sostenere che Ive abbia un piede fuori dalla porta di Cupertino, è come sostenere che egli sia un passo fuori dalla porta di essere un designer». Così mentre alcuni vedono il libro un addio di Ive ad Apple, per Gruber invece si tratta di «un addio accorato al suo migliore amico e collega, dopo 5 anni.