Amazon ha citato in giudizio altri cinque siti nel contesto della sua campagna legale contro le false recensioni: tra questi “Amazon Verified Reviews”, “Buy Amazon Reviews”, e “Paid Book Reviews”. Come in precedenza si tratta di siti che i venditori di Amazon possono pagare per pubblicare, dietro ovviamente un pagamento, recensioni positive di prodotti commercializzati dal marketplace.
La tecnica è nota. Il venditore interessato ad acquistare le recensioni, paga una cifra concordata. In cambio il sito scatena un certo numero di falsi clienti che all’interno della vetrina dove si trova il prodotto che deve essere spinto verso l’alto postano pareri entusiasti. Questo fa salire le quotazioni del prodotto che appare come apprezzato da chi l’ha sperimentato, invece le persone che hanno riportato il giudizio spesso non hanno neppure mai visto come è fatto.
“Una piccola minoranza di venditori e produttori tentano di ottenere un vantaggio competitivo sleale creando recensioni false, fuorvianti e non autentiche per i loro prodotti su Amazon.com” si legge sulla denuncia. “Benché piccole nel numero, queste recensioni minacciano di minare la fiducia dei clienti, e la stragrande maggioranza dei venditori e produttori posizionati su Amazon, offuscando in tal modo marchio di Amazon”.
Nello specifico le cause riguardano – tra le altre rivendicazioni – violazione del marchio, violazione delle leggi a tutela dei consumatori e interferenza intenzionale con rapporti contrattuali. Amazon chiede un risarcimento per danni finanziari non specificato e la cooperazione da parte degli imputati a identificare i propri clienti, ovvero i venditori di Amazon che avrebbe pagato per ottenere i commenti falsi.
I siti in questione fino a oggi hanno fatto ben poco per camuffare la loro natura irregolare, offrendo in maniera evidente e senza giri di parole di alterare artificialmente le recensioni su Amazon, sfruttando addirittura video promozionali.