à estate, fa caldo, la chiavetta non prende mai per bene e così quel maledetto sito di Facebook non si riesce mai a caricare come si dovrebbe. Non è solo questione di avere server che funzionano, ma proprio della “pesantezza” del sito realizzato dagli ingegneri del giovane Mark Zuckerberg, il miliardario creatore di Facebook.
Uno dei motivi per cui Facebook è così “pesante” e richiede tanta banda passante per essere caricato è un piccolo segreto scottante del web 2.0: quello che arriva sul browser dei naviganti non è solo un sito ma anche una applicazione web che sfrutta la potenza del computer locale per eseguire una serie di calcoli. Non c’è niente di male, è in questa maniera (scaricando parte del lavoro del server sul client) che i grandi siti di social networking riescono a sopravvivere senza dotarsi di centri di calcolo paragonabili alle server farm di Google.
Ma se rovesciare sul client un po’ dei calcoli da fare e usare una grafica fin troppo esosa può essere accettabile (ricordiamoci che un computer normale passa la maggior parte del tempo con la CPU usata tra il 5 e il 15% della sua potenza), le cose si fanno più complesse quando si mettono in ginocchio le macchine anche di media potenza, senza contare gli onnipresenti “netbook” del mondo PC, che cominciano a tremare come foglie appena sentono parlare di Facebook.
Soluzioni? Semplice, creare una versione “lite”, cioè “light” (leggera) del sito. Proprio come ha fatto Google con Gmail, che è super-interattivo ma che ha anche una versione “solo html” per gli utenti che non hanno banda, potenza o tempo da perdere con i fronzoli e le rificolone del web 2.0.
Se ne parla da tempo nei forum e adesso il discorso è stato rilanciato da vari siti, anche per via dell’attenzione che è risalita fra gli esperti verso Facebook subito dopo l’acquisizione di FriendFeed. L’idea, è stato scritto, è che Facebook possa lavorare sulla sua piattaforma studiando una soluzione alternativa a quella unica attuale. E che anzi, secondo alcune indiscrezioni (che speriamo non siano invece dei “wishful thinking”) gli ingegneri di Zuckerberg sarebbero già alacremente al lavoro per realizzare questa piattaforma alternativa.
Le funzioni di Facebook Lite sarebbero limitate rispetto a quella “piena”: solo commenti, possibilità di scrivere sul wall degli altri, guardare le foto e confermare le richieste di amicizia. Per tutto il resto invece bisognerebbe passare alla versione piena. Proprio come succede già da tempo con MySpace, che ha creato modalità “Lite View” che consente di muoversi in maniera più rapida all’interno del sito web.