Più informazioni per il proprio business. Potrebbe trasformarsi in un tesoro la politica per la privacy di Facebook cui il colosso dei social ha apportato alcune importanti modifiche.
La nuova privacy policy, esplicata abbastanza dettagliatamente in una pagina dedicata, specifica che ora Facebook potrà raccogliere informazioni sugli utenti che visitano altri siti o applicazioni su cui esistono strumenti di Facebook, (come widget, tasti Mi Piace o Condividi, Open Graph e così via); potrà raccogliere informazioni attraverso siti terzi in partnership, come ad esempio network pubblicitari o inserzionisti; potrà raccogliere informazioni anche dalle aziende di proprietà di Facebook, come ad esempio i dati da Instagram o WhatsApp; potrà anche raccogliere informazioni comunicate sul dispositivo, fra cui ad esempio la posizione del GPS in informazioni sulle connessioni Bluetooth Wi-Fi, e infine anche informazioni sui pagamenti.
Facebook sostiene che tutte queste informazioni serviranno ad offrire un servizio migliore agli utenti, affermazione che racconta certamente una verità, ma è ragionevole pensare che la mole di dati raccolta dal social network serva anche ad incrementare l’efficacia del business della pubblicità e per attirare il denaro degli inserzionisti. Ovviamente nessuno obbliga gli utenti a restare iscritti ad un social network se la sua politica non piace, nè ad iscriversi ad esso e su questa base devono essere tratte le conclusioni da parte di chi frequenta anche Facebook.