A breve non sarà possibile utilizzare Messenger Facebook da web app; la mossa del più noto dei social network mira ad incrementare l’utilizzo dell’applicazione Messenger, disponibile su iOS e Android gratuitamente. Per accorgersi dell’imminente cambiamento, come suggerisce anche la redazione di techcrunch, basta, infatti, aprire Messenger su web app per vedere apparire sui propri terminali il banner che indica chiaramente la rimozione del servizio: “Le conversazioni si stanno spostando su Messenger”.
La notizia non farà certamente felici coloro che, per evitare di intasare la memoria del dispositivo, di gravare sulla RAM o per consumare meno batteria, avevano deciso da tempo di non installare l’app Messenger, sfruttando proprio la web app messa a disposizione dal network. Al momento è possibile chiudere il banner informativo e continuare a inviare e ricevere messaggi su web app, ma già dalle prossime settimane il banner diverrà insormontabile, non consentendo di proseguire le conversazioni di chat.
Si dovrà, allora, scaricare necessariamente l’applicativo. Del resto, Facebook ha già in passato spinto l’utilizzo dell’app, vietando da tempo di messaggiare anche tramite la propria applicazione ufficiale “Facebook”. Il problema, questa volta, è però più serio, dato che potrebbe di fatto inibire le conversazioni di chat Facebook a tutti quegli utenti che non possono ad esempio aggiornare i propri sistemi operativi alla versione più recente e che, probabilmente, non avranno la possibilità di installare l’app.
Dal canto suo, la società di Zuckerberg risponde che la novità mira a rendere l’esperienza di chat migliore, e che Messenger è la piattaforma scelta per fornire il miglior servizio. Se da un lato è certamente vero che l’app offre strumenti mancanti sulla web app, dall’altro è innegabile che tale scelta elimina ogni possibilità di scelta per l’utente, che volente o nolente dovrà installare sul proprio dispositivo un’apposita applicazione, che per quanto gratuita potrebbe comunque influire sulle prestazioni del terminale, soprattutto su quelli più datati e non aggiornabili.