In Australia Meta (la società sotto il cui cappello c’è anche Facebook) è stata citata in giudizio per annunci pubblicitari-truffa su criptovalute che hanno ingannato gli utenti.
La denuncia è partita dalla Australian Competition and Consumer Commission (ACCC), che ha intentato un procedimento giudiziario contro Facebook (società di Meta), affermando che è “coinvolta in condotta ingannevole, comportamento fuorviante e fraudolento”, per avere permesso la pubblicazione di annunci-truffa usando le immagini di importanti personalità pubbliche (annunci che di questo tipo, con personaggi noti del mondo della politica e dello spettacolo sfruttati a loro insaputa, si vedono spesso anche su numerosi siti italiani).
L’Autorità sottolinea ancora che Meta, avrebbe “aiutato e favorito” o era ad ogni modo deliberatamente consapevole della condotta ingannevole e fraudolenta e delle rappresentazioni praticate dagli inserzionisti pubblicitari.
A Meta si contestano in particolare annunci che promuovevano investimenti in criptovalute o per ottenere proventi illegali, realizzati in modo da ingannare gli utenti. Negli annunci in questione erano usati i volti di personaggi noti, come l’imprenditore Dick Smith, il presentatore TV David Koch e il leader del the New South Wales Liberal Party, Mike Baird.
Secondo il presidente di ACCC, Rod Sims, Meta è responsabile degli annunci pubblicitari sulla sua piattaforma, ed era a conoscenza della truffa perpetrata ai danni degli utenti, ma non avrebbe intrapreso misure sufficienti per affrontare il problema. Più e più utenti sono caduti nella trappola della truffa, con casi limite come quello di un utente che afferma di avere perso oltre 650.000 dollari.