Se l’Università di Princeton prevede che Facebook sia debellata come una pandemia entro il 2017, Facebook stima che l’università di Princeton chiuderà entro il 2021. La risposta tra il piccato e l’ironico alla stima dell’ateneo americano che nei giorni scorsi aveva elaborato un dato previsionale sul declino dell’interesse per il social network, arriva a stretto giro di posta. E se Princeton creava il suo elaborato usando i Google Trends, Facebook fa uso dello strumento che conosce meglio: i Like.
In una nota condita di considerazioni al vetriolo intitolata “Sgonfiando Princeton”., l’azienda di Zuckerberg somma proprio i “like” raccolti dall’università sul social Network, i dati di Google Scholar e quelli sempre di Google Trend per osservare l’andamento calante dell’Università di Princeton per quanto riguarda ricerche e popolarità. Secondo Facebook il prospetto è “allarmante”: Princeton avrà metà degli iscritti entro il 2018 e nel 2021 probabilmente dovrà chiudere per assenza completa di iscritti.
Facebook va anche oltre e utilizza sempre Google Trends per analizzare l’andamento del trend delle ricerche per la parola “aria”, notando un progressivo calo e concludendo così che entro il 2060 e “questo avrà notevoli conseguenze negative per tutta l’umanità e non solo per i nostri colleghi accademici del New Jersey”. La nota passa poi a toni più leggeri e concilianti quand Facebook ricorda ai lettori l’amore e rispetto per l’istituzione di Princeton, ma ricorda anche che non tutte le ricerche sono uguali e che alcuni metodi di analisi dei dati possono portare a conclusioni poco ragionevoli, incluse quelle citate nella nota, ma anche le precedenti della stessa Università di Princeton a proposito di Facebook.