Facebook e Instagram potrebbero dover interrompere l’invio dei dati degli utenti europei agli Stati Uniti nei prossimi due mesi per motivi di privacy.
Il Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB) emetterà una decisione vincolante su un caso che esaminerà i trasferimenti di dati di Meta negli Stati Uniti entro il 14 aprile, per come confermato da un portavoce a Politico.eu.
Meta in precedenza ha affermato che potrebbe dover chiudere i suoi servizi in Europa se le autorità di regolamentazione ritenessero illegale questo trasferimento di dati. Tuttavia, l’Europa non sembra preoccuparsi.
Un nuovo accordo sui dati transatlantici è in fase di finalizzazione e dovrebbe arrivare prima dell’estate, anche se allora potrebbe essere troppo tardi. Questo perché il nuovo accordo interverrebbe troppo in ritardo rispetto alla decisione attesa per aprile, lasciando Meta senza una base legale adeguata sul trasferimento dei dati tra aprile e la finalizzazione di questo nuovo accordo.
Il caso nasce da un reclamo sulla privacy presentato dall’attivista austriaco Max Schrems nel 2013. La Commissione irlandese per la protezione dei dati nel luglio 2022 ha inizialmente proposto di vietare a Meta di utilizzare uno strumento legale noto come “clausole contrattuali standard” per inviare i dati degli utenti negli Stati Uniti.
Tale decisione è arrivata dopo che la corte suprema dell’UE aveva annullato l’accordo UE-USA Privacy Shield, stabilendo che non proteggeva sufficientemente i dati dei cittadini dell’UE dall’accesso da parte delle autorità statunitensi.
Il regolatore irlandese dei dati alla fine di gennaio ha attivato un meccanismo di risoluzione delle controversie, noto come articolo 65, dopo che non è riuscito a risolvere le obiezioni sollevate da altre autorità europee per la protezione dei dati sulla sua decisione. Il portavoce dell’EDPB ha detto che la procedura ufficiale che porterà ad una decisione vincolante è iniziata formalmente in questi giorni, con il procedimento che dovrà concludersi entro due mesi.
La gestione della privacy, soprattutto l’anti tracciamento di Apple, costa molto caro ai principali social, inclusi quelli di Meta di Zuckerberg.