Che Facebook fosse interessata alla realtà virtuale era ormai chiaro già da tempo. Con l’acquisto di Oculus Rift per 2 miliardi di dollari lo scorso anno, il noto social network si è aggiudicato un posto in prima fila per questa tecnologia. A distanza di un anno, Chris Cox, Chief Product Officer di Facebook, torna sull’argomento annunciando che la società ha iniziato a lavorare su applicazioni per la realtà virtuale, anche se non ha chiaramente rivelato i dettagli in merito.
Nonostante la mancanza di numerose informazioni, Cox ha comunque dichiarato che le future applicazioni di Facebook dedicate alla VR permetteranno agli utenti di condividere le loro posizioni e i loro ambienti circostanti con tutti gli altri utenti. Una tale tecnologia, aggiunge Cox, diverrà lo standard per i social media nel futuro. Per di più, non si dovrà aspettare poi molto prima di vedere la VR in azione, dato che ormai sono prossimi ad arrivare sul mercato i primi esemplari commerciali, anche a basso costo. Il visore di Samsung presentato all’IFA 2014 scorso, che funzionerà principalmente in accoppiata con Note 4 è ormai realtà, mentre quello di Sony per Playstation 4 arriverà a breve. Inoltre, Oculus e Samsung hanno già dato dimostrazione di questa nuova tecnologia durante il Film Festival di quest’anno, anche se la sfida più grande risiede nella possibilità di offrire un’esperienza di realtà virtuale in tempo reale.
In ogni caso, che Facebook sarà strettamente legato alla VR è stato confermato di recente anche dallo stesso Mark Zuckerberg, che nei giorni scorsi ha manifestato la volontà di integrare la tecnologia VR di Oculus nell’esperienza di base del suo social, consentendo agli utenti di condividere “intere esperienze e avventure” sulla propria timeline. Tuttavia, anche se la tecnologia in questione è nel pieno del suo sviluppo, resta legittima la domanda su quanto tempo impiegherà ancora la realtà virtuale per raggiungere effettivamente le pagine di Facebook. Probabilmente ne passerà ancora molto, dato che la base di smartphone o tablet presenti sul mercato, in grado di supportare tale tecnologia, è pressoché inesistente.