Dopo anni di guerre in tribunale riguardanti l’uso del riconoscimento facciale, Facebook sembra voler porre fine all’azione promossa contro il social network dall’American Civil Liberties Union, l’organizzazione non governativa a difesa dei diritti civili e delle libertà individuali negli Stati Uniti.
Lo scorso anno ha accettato di interrompere l’utilizzo della tecnologia per la scansione delle foto come impostazione predefinita, grazie alla quale ha potuto creare un modello dei dati del viso per suggerire automaticamente i tag nelle foto stesse. Durante la conferenza sui risultati il CFO David Wehner ha menzionato un accordo di massima, per cui Facebook pagherà 550 milioni di dollari per chiudere la causa sul riconoscimento del volto.
I querelanti hanno fatto causa sulla base dell’Illinois Biometric Information Privacy Act, sostenendo che il servizio di Facebook non ha ricevuto il “consenso esplicito” dagli utenti prima che venissero raccolti i loro dati. Alla domanda sulle possibilità di accordo, un portavoce ha risposto in modo chiaro:
Abbiamo deciso di perseguire un accordo poiché era interesse della nostra comunità e dei nostri azionisti andare oltre questa questione
L’avvocato dell’ACLU, Nathan Freed Wessler ha indicato il risultato come un esempio di ciò che gli altri stati dovrebbero fare, affermando che «Questo caso è un ottimo esempio di come gli Stati possono prendere l’iniziativa per proteggere i diritti alla privacy dei loro residenti, nonostante l’incapacità del Congresso di fare altrettanto».
Secondo uno degli avvocati dei querelanti, Jay Edelson, la biometria è uno dei due principali campi di battaglia, insieme alla geolocalizzazione, che definirà i diritti sulla privacy per la prossima generazione:
Siamo orgogliosi del team che abbiamo creato e che ha avuto la volontà di combattere questo caso di fondamentale importanza negli ultimi cinque anni. Speriamo e ci aspettiamo che altre aziende seguano l’esempio di Facebook e prestino particolare attenzione all’importanza delle nostre informazioni biometriche
L’accordo dovrà comunque essere approvato dal giudice, ma la volontà delle parti sembra ormai essere stata raggiunta.
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