Gli ingegneri di Facebook che si occupano di privacy avvertono che l’azienda potrebbe avere difficoltà a rispettare norme sulla riservatezza sempre più stringenti da parte di vari organi regolamentazione in tutto il mondo, affermando di non sapere in che modo molti dati degli utenti vengono utilizzati.
La conclusione in questione emerge da un documento interno di Facebook che hanno avuto modo di visionare redattori del sito Engadget.
Nel documento in questione, gli ingegneri di Facebook che si occupano di privacy affermano che l’azienda non avrebbe realmente modo di tenere traccia dei dati raccolti, con sistemi a “frontiera aperta” che raccolgono e consolidano i dati degli utenti tenendo conto di un vasto range di fonti proprietarie e di terze parti.
Dopo il consolidamento dei dati, secondo Facebook non c’è modo per capire se questi siano stati raccolti esplicitamente o no con il consenso di Facebook, riferendo pertanto di difficoltà con gli impegni dell’azienda a cambiare le attuali policy sulla privacy.
«Non abbiamo un adeguato livello di controllo e comprensibilità sulle modalità con le quali i nostri sistemi usano i dati, e quindi non possiamo effettuare con sicurezza modifiche alle policy o impegnarci in vincoli del tipo “non usiamo i dati X per lo scopo Y”, si legge nel documento, «tuttavia è proprio questo quello che le autorità di regolamentazione di aspettano che facciamo, incrementando i rischi di errori e dichiarazioni mendaci».
Il privacy team di Facebook ha presentato un piano con l’idea di annotare i dati sfruttando il Purpose Policy Framework (PPF), vale a dire tag creati dall’azienda per tenere traccia di dati proprietari di cui tiene conto. Per fare questo Facebook dovrebbe “incanalare” decine di migliaia di punti di “ingestione dei dati”, e trasformarli in “strettoie” da annotare con le policy previste dal PPF.
Tra Bruxelles e Washington c’è un accordo quadro per il trasferimento dei dati tra le due sponde dell’Atlantico, con funzionalità di cui Facebook dovrà tenere conto per salvaguardare la privacy degli utenti, compresi specifici limiti nelle operazioni di monitoraggio e indicazione di meccanismi indipendenti di appello e compensazione.
A quanto pare le funzioni introdotte da Apple in iOS con specifici obblighi anti tracciamento per le app hanno avuto coseguenze noteboli nel calo del fatturato di Facebook.