Gli utenti di Facebook e Instagram in Europa stanno ricevendo all’apertura delle rispettive app un messaggio con la possibilità di sottoscrivere un abbonamento a pagamento per utilizzare versioni senza pubblicità delle piattaforme di social media. L’alternativa è continuare a utilizzare la versione gratuita, con un ma: ecco quale.
A partire da questo novembre, gli utenti web delle due piattaforme possono scegliere di pagare 9,99 euro al mese, mentre su iOS o Android la richiesta è di circa 13 euro. I prezzi più alti su piattaforme mobili rispetto al web sono da imputarsi alle commissioni addebitate dagli app store Apple e Google sui pagamenti in-app.
L’abbonamento coprirà tutti gli account Facebook e Instagram collegati fino a marzo, quando Meta inizierà ad addebitare 6 euro in più per ogni account aggiuntivo.
Perchè un abbonamento per Facebook e Instagram
Il gigante tecnologico statunitense sta lanciando l’opzione di abbonamento dopo che la corte suprema dell’Unione europea ha stabilito che, in base alle rigide regole sulla privacy dei dati dell’UE, Meta deve ottenere il consenso degli utenti prima di mostrare annunci mirati e personalizzati agli utenti.
La sentenza mette a repentaglio la capacità dell’azienda di fare soldi personalizzando le pubblicità per i singoli utenti in base ai loro interessi online e all’attività digitale. Ed allora, si potrà scegliere di non abbonarsi, ma in questo caso si dovrà acconsentire obbligatoriamente al tracciamento per ricevere annunci personalizzati.
L’opzione a pagamento “bilancia i requisiti delle autorità di regolamentazione europee, offrendo agli utenti una scelta”, consentendo a Meta di continuare ad offrire la stessa qualità a tutti gli utenti.
In questo modo, gli utenti di età pari o superiore a 18 anni nei 27 paesi membri dell’UE, più Svizzera, Norvegia, Islanda e Liechtenstein avranno ancora la possibilità di continuare a utilizzare Facebook o Instagram gratis.
I numeri di Meta
Quattro giorni fa Meta ha registrato utili nettamente più alti per il terzo trimestre, potenziati in parte da un aumento delle vendite pubblicitarie. Ha guadagnato 10,91 miliardi di euro da luglio a settembre, rispetto ai 4,14 miliardi di euro dello stesso periodo dell’anno precedente. I ricavi sono aumentati del 23% a 32,2 miliardi di euro da 26,12 miliardi di euro.
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