Facebook ha comprato per una cifra non nota (presumibilmente variabile dai 500 milioni a 1 miliardo di dollari), CTRL-labs, una startup che si è fatta notare per la creazione di software che consente alle persone di controllare un avatar digitale usando solo il pensiero.
Bloomberg riferisce che CTRL-labs esiste da quattro anni, ha sede a New York, vanta decine di dipendenti e negli ultimi anni ha ottenuto apporti di capitale da investitori grazie al venture capital. L’azienda ha realizzato un braccialetto che l’utente può indossare al polso e consente di monitorare l’attività neuronale, individuando attività che consentono di capire a cosa l’utente stia pensando, anche quando questo fisicamente rimane fermo.
L’attività neuronale viene tradotta in movimenti su uno schermo digitale. La società di Zuckerberg potrebbe sfruttare il know-how di CTRL-labs in abbinamento a tecnologie di realtà aumentata (AR) e realtà virtuale (VR), settori nei quali l’azienda è da tempo impegnata.
Andrew Bosworth, vice-presidente della divisione che si occupa di AR e VR, ha annunciato l’acquisizione con un post sul social. La startup farà parte dei Facebook Reality Labs, i laboratori in precedenza noti come Oculus Research. Bosworth afferma che l’obiettivo è “promuovere questa tecnologia su larga scala” realizzando a breve dei prodotti per i consumatori.
L’accessorio creato da CTRL-labs non legge la mente o elabora impulsi neurali ma individua impulsi elettrici da fibre muscolari in modo simile a quanto possibile con i sensori EMG (elettromiografia) e relativi bracciali che già da tempo consentono di controllare computer e smartphone collegati tramite Bluetooth con i soli gesti e con un ritardo appena percettibile.
CTRL-lab spiega di avere compiuto progressi nel misurare le cellule del tessuto muscolare e in pratica, rispetto ad altre soluzioni, non è necessario muovere il braccio per muovere elementi sullo schermo: basta solo pensare di volerlo fare.
Bosworth riferisce ancora che la prospettiva del progetto era la creazione di un bracciale che consentisse alle persone di controllare dispositivi come una naturale estensione del movimento: “Neuroni nel midollo spinale possono inviare segnali elettrici ai muscoli della mano per comunicare cosa muovere, fare click con un mouse o premere un pulsante.
Il bracciale decodifica questi segnali traducendoli in segnali digitali che un dispositivo è in grado di interpretare, offrendo la possibilità di controllare la vostra vita digitale. Cattura le vostre intenzioni permettendo, ad esempio, di condividere una foto con un amico con dei movimenti impercettibili o semplicemente comprendendo che si vuole farlo”.
Facebook da tempo è interessata a progetti che mirano alla “lettura del pensiero”. Ad agosto di quest’anno un team di ricercatori dell’Università della California di San Francisco (finanziati dal social) ha riferito di successi con un dispositivo in grado di tradurre in tempo reale i segnali elettrici cerebrali, ascoltando e rispondendo a domande, trascrivendo il tutto in diagrammi.
Utilizzando dei segnali letti con elettrodi, gli autori della ricerca sono stati in grado di monitorare l’attività cerebrale di tre pazienti epilettici sottoposti ad alcuni test clinici, distinguendo i segnali associati all’ascolto dagli impulsi elettrici legati alle risposte verbale.
Pochi giorni addietro, Facebook ha reso noto di avere trovato nuovi modi per sfruttare l’intelligenza artificiale e l’ultima novità si chiama Fashion++, un programma che consente ad una IA di diventare esperta di moda.
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