Le conseguenze dello scandalo Cambridge Analytica continuano a farsi sentire su Facebook. Il social ha annunciato nuove restrizioni per le API destinate agli sviluppatori. I cambiamenti sono pensati per consentire agli sviluppatori di creare app utilizzabili dagli utenti Facebook e proteggere allo stesso tempo data e privacy delle persone che usano il social.
Le nuove API invitano a non sfruttare alcuni strumenti poco adottati (inclusi: Profile Expression Kit, Topic Search, Topic Insights e Topic Feed e Public Figure) limitando il discovering dei contenuti pubblici alle pagine che contengono post pubblici su una serie di profili verificati.
L’azienda, scrive Engadget, ha anche reintrodotto le ricerche delle pagine Facebook grazie alle Pages API. Facebook fa ad ogni modo notare che gli sviluppatori hanno bisogno di del permesso esplicito del social per l’accesso al Page Public Content Access, autorizzazione che può essere ottenuta con il processo della revisione dell’app.
Facebook chiede a chiunque usi le Marketing API di gestire e automatizzare l’advertising sul social per sottoporsi al procedimento di revisione dell’app. Le API Lead Ads Retrieval e Live Video richiedono altresì un permesso aggiunto nella revisione dell’app. Facebook ora consente agli sviluppatori di eseguire query di test mediante l’App Graph API Explore usando i suoi token di accesso.