Facebook – azienda che recentemente ha cambiato nome in Meta – è la peggiore azienda del 2021 secondo un sondaggio commissionato da Yahoo Finance.
Meta è da tempo nell’occhio del ciclone per numerose controversie: diffusione di disinformazione, notizie false, effetti negativi nei comportamenti umani degli utenti dei suoi social, mancato rispetto della privacy degli utenti, megafono di propaganda per diffondere bugie, odio e paura e tanto altro ancora.
Yahoo Finance ogni anno incorona quella che – secondo i suoi utenti – è la migliore azienda dell’anno, quest’anno indicata in Microsoft, e ora ha anche deciso di indicare quella che a loro dire si è comportata peggio. Per il sondaggio sono state sentite oltre 1000 persone, e Facebook a quanto pare ha ricevuto oltre il 50% di voti in più rispetto ad esempio ad Alibaba, colosso cinese dell’e-commerce.
Le persone intervistate hanno lamentato varie problematiche legate all’azienda di Mark Zuckerberg, incluse questioni che riguardano: la censura, l’impatto sulla salute mentale degli utenti che usano Instagram e questioni relative alla privacy. La maggiorparte delle persone sembra non gradire il comportamento di Facebook ma un 30% degli intervistati è convinto che l’azienda potrebbe ancora essere in tempo per riscattarsi.
Tra i motivi che avrebbero portato l’azienda a cambiare nome in Meta, anche la volontà di distogliere l’attenzione dai tanti problemi emersi negli ultimi anni, con whistleblower che hanno rivelato come l’azienda sia perfettamente a conoscenza degli effetti nocivi di Instagram sugli adolescenti, sul fatto che Facebook fa soldi sfruttando odio e polarizzazione, e le relative conseguenze nel mondo reale.
Meta ha promesso di combattere le campagne di disinformazione e tra le prime misure previste dopo il rebranding dalla proprietaria di Facebook, Instagram, Messenger e WhatsApp, interventi contro la disinformazione e le bufale sul coronavirus, con particolare attenzione sui contenuti diffusi presso gli adolescenti, penalizzando in qualche modo la diffusione di disinformazione. Staremo a vedere…