Il New York Times riferisce una indiscrezione secondo la quale Meta ha intenzione di attivare piani in abbonamento per Facebook e Instagram, un modo per rispondere a specifiche norme dell’Unione europea e sentenze giudiziarie che obbligano Meta a restringere la possibilità di accedere ai dati degli utenti per profilarli e proporre annunci pubblicitari mirati.
L’indiscrezione è stata riferita al giornale statunitense da tre diverse fonti, spiegando che si tratta di una risposta ai controlli normativi, tenendo conto di necessità che obbligano l’azienda a differenziare le modalità con le quali guadagna negli USA rispetto all’Unione europea.
A chi deciderà di pagare per accedere a Facebook o Instagram, non verranno mostrati annunci pubblicitari, permettendo in questo modo a Meta di evitare alla radice problemi di privacy e di raccolta dati lamentati da vari organi di controllo della Commissione europea. Offrire sia una versione a pagamento, sia una versione gratuita ma con pubblicità, permetterà all’azienda di rispettare le regole – spiega il New York Times – lasciando scegliere all’utente cosa fare, declinando il servizio da ogni responsabilità.
Meta, lo ricordiamo, è stata più volte sanzionata in Europa per questioni legate alla privacy, alla raccolta dei dati e alla profilazione degli utenti; ricordiamo una prima multa da 265 milioni di euro, poi una da 225 milioni, e ancora una da 17 milioni; l’ultima bastonata (tra le tante, non le abbiamo elencate tute) è stata una sanzione da 390 milioni di euro per aver costretto gli a ricevere annunci personalizzati per poter continuare ad utilizzare i social.
Meta, che guadagna principalmente grazie alla profilazione degli utenti, si vede costretta a trovare nuove strade per andare avanti e allo stesso tempo tutelare i diritti e la privacy degli utenti, e pazienza se lo slogan che fin dalla nascita il social blu ha sempre vantato è: “È gratis e lo sarà sempre”. Con l’imminente entrata in vigore del Digital Services Act, bisogna darsi una mossa, adattarsi strategicamente e mettersi nella miglior posizione possibile davanti alle istituzioni europee, per non rischiare ulteriori sanzioni.