Qualche giorno fa è stato il turno di TikTok, adesso tocca a Facebook e Instagram: anche i due social network di Meta infatti stanno cambiando per conformarsi al Digital Services Act (DSA) europeo, che dal 25 agosto obbliga queste piattaforme ad offrire almeno un sistema alternativo che consenta di utilizzarle senza essere profilati.
Per Facebook e Instagram – dice Meta – sono state mobilitate oltre 1.000 persone col preciso scopo di «sviluppare soluzioni che rispettino i requisiti del DSA». Alcune di queste modifiche aumenteranno la trasparenza sul funzionamento dei social e forniranno agli utenti maggiori opzioni per personalizzare l’uso di entrambi i social.
Come cambieranno i due social
Ad esempio tra pochi giorni Reels, Storie, motore di Ricerca e altre parti di Facebook e Instagram potranno essere usati senza che gli algoritmi di intelligenza artificiale entrino in campo con suggerimenti basati sulle abitudini dell’utente, bensì elencando semplicemente i vari elementi in ordine cronologico.
Ad esempio, su Facebook e Instagram, gli utenti avranno la possibilità di visualizzare soltanto storie e filmati delle persone che seguono, e classificati in ordine cronologico, dal più recente al più vecchio.
Sarà anche possibile visualizzare i risultati delle ricerche soltanto in base a ciò che si è digitato, senza quindi personalizzazioni basate anche sulle attività precedenti e sugli interessi personali.
Non è chiaro come Meta implementerà tutte queste modifiche. Attualmente Instagram offre già la possibilità di visualizzare soltanto i contenuti delle persone che si seguono invece di lasciar fare agli algoritmi, tuttavia la sezione “Segui” è una pagina secondaria: l’app infatti all’avvio per impostazione predefinita apre sempre la pagina “Per te”, che invece è alimentata dall’AI. Su Facebook la situazione è anche più fastidiosa perché costringe a dover selezionare il Menu, accedere al Feed e toccare su “Amici” anziché lasciare l’impostazione predefinita su “Tutti”.
Contraddizioni
Infine è invece piuttosto curioso il fatto che Meta affermi di «accogliere con favore i principi di trasparenza, responsabilità e responsabilizzazione degli utenti del DSA» e di sostenere «da tempo un regime normativo armonizzato» quando soltanto pochi anni fa ha espresso estremo disappunto nei confronti di Apple non appena introdusse le famose modifiche tramite cui gli utenti, con iOS 14, potevano disattivare la profilazione per le pubblicità.