Le interazioni faccia a faccia migliorano il benessere delle persone. Non serviva certo lo studio condotto da alcuni ricercatori delle università di Yale e della California per confermarlo: d’altronde la socialità è alla base dell’evoluzione dell’uomo che, dalla caccia nomade e solitaria, già milioni di anni fa trovò benefici nel condividere spazi ed esperienze con altri suoi simili, con piccoli insediamenti che, come ci ricorda la storia, hanno portato poi alla creazione della società dei giorni nostri.
Quel che fanno male, invece, sono i social network, l’enfatizzazione cioè di una socialità ancora più presente nel quotidiano – in qualche caso quasi in maniera ossessiva – che ci farebbe sentire quasi in dovere di raccontare al pubblico ciò che sta accadendo in ogni momento della nostra vita. E’ quanto verrebbe fuori dai risultati ottenuti analizzando due anni di vita online, nello specifico su Facebook, di oltre 5.000 persone, nei quali emergerebbe un generale decadimento della salute mentale e del benessere fisico.
L’uso dei social media – si legge – sminuisce poi le relazioni faccia a faccia e aumenta la sedentarietà, riducendo le attività fisiche e aumentando il tempo che si passa davanti allo schermo, il che genererebbe un effetto a catena, portando nei casi più estremi alla dipendenza da Internet e all’erosione della propria autostima. Non necessariamente sono sempre i social network ad influire così negativamente sulla vita delle persone, in fin dei conti qualsiasi attività su Internet può innescare questo meccanismo, anche se i social media sembrerebbero favorirlo. Questo perché «Le persone tendono a mostrare gli aspetti positivi della loro vita sui social network: e chi legge è portato a confrontare questi eventi con la propria vita che di colpo gli sembrerà noiosa e poco stimolante, portando ad una bassa autostima e una conseguente depressione».
Ma non è sempre così. Secondo alcuni ricercatori, l’uso dei social media in qualche caso avrebbe invece avuto un impatto positivo sul benessere delle persone, che in questi luoghi virtuali troverebbero sostegno sociale e parallelamente rafforzerebbero le relazioni del mondo reale. A ciò sembrerebbe collegata la quantità di amici su Facebook: chi ne ha molti avrebbe più chance di ricevere maggiore sostegno morale riducendo così lo stress e migliorando il proprio benessere.
L’interpretazione di questi risultati è tuttavia limitata alla natura trasversale dello studio: secondo gli stessi ricercatori il nucleo della questione potrebbe più semplicemente girare intorno alla qualità dell’utilizzo dei social network piuttosto che nella quantità di tempo trascorso su di essi.