Emergono nuovi dettagli su quello che ormai è conosciuto come gruppo “Science Data” di Facebook, responsabile della recente polemica che ha visto il social network “manipolare” di proposito l’attività di alcuni utenti per ottenere dati scientifici sulle loro reazioni e su un eventuale cambio delle loro emozioni e umore. Il Wall Street Journal rivela che il team esiste dal 2007 ed è ora formato da circa trenta persone; gli esperimenti del social network però non sono nati con l’ultimo episodio: da lungo tempo il team è abituato a condurre diversi esperimenti sugli utenti, senza alcun apparente controllo, tanto che in alcuni casi gli stessi scienziati si sono preoccupati dell’attendibilità delle reazioni degli utenti, sottoposti a moltissime sperimentazioni contemporaneamente.
Per esempio migliaia di utenti hanno ricevuto circa due anni fa un messaggio in cui Facebook bloccava le loro attività perché convinto che gli utenti fossero dei bot o stessero usando nomi falsi. Gli utenti dovevano così sbloccare la loro identità, ma in realtà si trattava di un esperimento e nessuno di loro è stato davvero bloccato. Dalla sua creazione nel 2007, il gruppo Science Data ha eseguito centinaia di test. Uno studio ha analizzato e decostruito la comunicazione fra le famiglie, un altro ha approfondito le cause di solitudine. Un test ha esaminato come i comportamenti sociali si diffondono attraverso le reti. Nel 2010, il Gruppo ha valutato come “messaggi di mobilitazione politica” inviati a 61 milioni di persone abbiano influenzato le persone al voto per le elezioni del Congresso 2010, mentre molti altri si sono semplicemente limitati a testare l’efficacia e il coinvolgimento nei confronti di nuovi strumenti pubblicitari.
Molti test sono stati pubblicati anche su riviste e pubblicazioni scientifiche; secondo alcuni professori, testimoni degli esperimenti dell’azienda, l’attività di Facebook è molto importante e rilevante e se la società smettesse di pubblicare ed eseguire esperimenti, sarebbe una perdita per la scienza. In realtà l’assenza di controlli e l’eccessiva libertà con cui vengono condotti questi test hanno già sollevato diverse polemiche nei confronti del social network, seppur quest’ultimo abbia confermato di aver sempre aggiornato termini e condizioni per gli utenti.