A seguito dell’attuale pandemia del nuovo coronavirus, anche i server di Facebook sono sotto pressione come non lo sono mai stati. Ad annunciarlo è l’azienda stessa con un post sul blog ufficiale in cui si specifica anche che la maggior parte del traffico sulla piattaforma social si concentra sui servizi di messaggistica privata e videochiamate.
Si tratta di prodotti che l’azienda di Palo Alto non monetizza e il cui incremento di traffico non si traduce per la società in nuovi ricavi ma solo in nuovo carico infrastrutturale.
Soni numeri significativi: la messaggistica totale su Facebook, Instagram e WhatsApp nelle aree più colpite del globo, come l’Italia, è aumentata di oltre il 50 percento, mentre le videochiamate su Messenger e WhatsApp sono più che raddoppiate.
Facebook sottolinea che la sua infrastruttura è abituata a gestire carichi di lavoro eccezionali in occasioni come le Olimpiadi o il periodo natalizio, ma si tratta di eventi la cui durata è definita nel tempo e per i quali l’azienda ha tutto il tempo di prepararsi adeguatamente.
“La crescita dell’utilizzo a seguito della pandemia di COVID-19 non ha precedenti in tutto il settore e stiamo riscontrando nuovi record di utilizzo quasi ogni giorno”, si legge sul post. “Mantenere la stabilità durante questi picchi di utilizzo è più impegnativo del solito ora che la maggior parte dei nostri dipendenti lavorano da casa”.
Facebook sottolinea che questi nuovi record di utilizzo non si stanno traducendo in una crescita del business dell’azienda. I servizi di messaggistica infatti non sono monetizzati come il feed di notizie di Facebook o il feed e le storie di Instagram; inoltre allo stesso tempo gli investimenti pubblicitari stanno diminuendo sensibilmente nei Paesi che attualmente hanno attuato il blocco per arginare la diffusione di COVID-19.
“Gran parte dell’aumento del traffico si sta verificando sui nostri servizi di messaggistica, ma abbiamo anche visto più persone che utilizzano i feed e le storie per tenersi aggiornati con familiari e amici”, spiega il post.
“Allo stesso tempo, la nostra attività viene influenzata negativamente come tante altre in tutto il mondo. Non monetizziamo molti dei servizi per i quali stiamo assistendo a un maggiore coinvolgimento e abbiamo visto un indebolimento della nostra attività di pubblicità nei Paesi che intraprendono azioni aggressive per ridurre la diffusione di COVID-19 “.
Giusto recentemente Facebook aveva annunciato la prossima riduzione della qualità dei video trasmessi in streaming sulle sue piattaforme, sempre per far fronte all’inatteso aumento del traffico dati che le infrastrutture di telecomunicazione stanno affrontando dallo scoppio della pandemia.
Tutti gli articoli di macitynet che parlano di Coronavirus sono disponibili da questa pagina.