Fino a novembre il riconoscimento del volto sembrava una tecnologia riservata alle agenzie top secret USA e al cinema, dopo iPhone X la verifica dell’identità utente sembra per sempre segnata dal riconoscimento tramite i connotati del volto. Non solo i principali costruttori di smartphone ora puntano in questa direzione ma anche i social: in caso di attività sospette ora Facebook blocca l’account e richiede una foto del volto per la verifica dell’identità utente.
Il meccanismo è stato illustrato da un portavoce della piattaforma social più utilizzata al mondo: la procedura è completamente automatizzata, a partire dai controlli automatici che rilevano le presunte attività sospette, fino alla richiesta della foto all’utente e al confronto per stabilire l’identità. Naturalmente il social precisa a Wired che non può fornire ogni dettaglio per non correre il rischio che il sistema venga ingannato. Le attività sospette vengono monitorate a ogni livello di interazione: dalla creazione degli account, all’invio di richieste di amicizia fino ad arrivare ai pagamenti pubblicitari e alla creazione di advertising. Per esempio viene considerata una attività sospetta se un utente che solitamente si collega dagli USA o dall’Italia effettua diverse operazioni con un dispositivo diverso dal solito o dalla Russia.
In questi casi l’accesso all’account personale viene bloccato e Facebook invia un messaggio all’utente con la richiesta di una foto personale che mostra chiaramente il volto. Si tratta in breve di un nuovo sistema che sostituisce lo storico CAPTCHA per verificare che l’utente non sia in realtà un bot. Una volta che la foto viene inviata il sistema in automatico effettua il confronto, dopo di che la foto ricevuta viene cancellata dai server Facebook. Per sbloccare l’account bisogna scattare una nuova foto o utilizzarne una che non è mai stata pubblicata su FB, questo per evitare che qualche malintenzionato possa superare il test utilizzando una immagine pubblicata in precedenza.