Nell’Illinois è stata formalizzata l’omologazione giudiziale valutata 650 milioni di dollari per porre fine ad una causa sulla privacy nel corso della quale è stato stabilito che il social ha sfruttato tecnologie di riconoscimento facciale e le foto memorizzate sugli iPhone mediante la sua app, senza l’esplicito permesso degli utenti.
L’azione legale – riferisce il sito Appleinsider – era stata intentata nell’aprile del 2015, affermando che Facebook non aveva ottenuto l’esplicito consenso degli utenti per usare sue tecnologie per il tagging automatico dei volti nelle foto degli utenti. Presentata originariamente dal studio legale Jay Edelson di Chicago per conto del ricorrente Carlo Licata, nella denuncia si evidenziava che il consenso senza autorizzazione specifica non è permesso ai sensi delle normative sulla privacy dell’Illinois.
Il procedimento era stato avviato nel tribunale distrettuale della contea di Cook per passare alla corte federale di Chicago e poi in California dove è stato ottenuto lo status di class action.
L’azione collettiva è stata condotta per conto di circa 6,9 milioni di utenti Facebook dell’Illinois usato i dati dei quali, a loro insaputa, Facebook ha creato e memorizzato dettagli su volti fino al 7 giugno 2011. Circa 1,6 milioni di moduli di richiesta per aderire alla class action sono stati compilati entro il 23 novembre (termine ultimo per partecipare), pari a circa il 22% dei potenziali aventi diritto.
Facebook si è scontrata con l’llinois Biometric Information Privacy Act (BIPA), si indicava nell’esposto, legge sulla privacy delle informazioni biometriche tra le più severe nel settore, pensata specificatamente per proteggere dalla raccolta e archiviazione illegale di informazioni biometriche. Quando l’Illinois ha approvato la legge nel 2008, è diventato il primo stato degli Stati Uniti a regolamentare la raccolta di questo tipo di informazioni. Il BIPA consente ai privati di intentare causa per danni derivanti da una violazione. La legge prescrive $ 1.000 per violazione e $ 5.000 per violazione se la violazione è intenzionale o sconsiderata.
I 650 milioni di dollari dell’accordo consentiranno a ciascuna delle persone che ha fatto domanda di risarcimento di ottenere almeno 345$, anche se a tre querelanti sono stati riconosciuti 5000$ a testa. Sono previsti anche 97,5 milioni di dollari per lo studio legale e 915.000$ per altre spese.
L’antitrust italiano recentemente ha multato il colosso dei social di Mark Zuckerberg per 7 milioni di euro, una sanzione che colpisce Facebook Ireland Ltd e la sua controllante Facebook Inc, per non aver attuato quanto prescritto nel provvedimento emesso nei loro confronti nel novembre 2018.
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