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Facebook va alla guerra contro Donald Trump

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Facebook sta cercando di usare i mezzi in suo possesso per impedire l’elezione di Donald Trump? Gizmodo ha pubblicato una schermata relativa a un sondaggio interno con domande che i dipendenti del social sarebbero stati chiamati a scegliere da un elenco di questioni da porre al CEO Mark Zuckerberg in un meeting che si è svolto a marzo. Molte delle domande riguardano la situazione dell’azienda o questioni interne ma una di queste riportava: “Quali responsabilità ha Facebook nell’impedire l’elezione di Trump nel 2017?”. Alcuni dipendenti avrebbero scelto questa come domanda da porre all’amministratore delegato.

Gizmodo lascia intendere che Facebook potrebbe usare il suo potere per sminuire nei NewsFeed storie e post che riguardano Trump, frenando in qualche modo la sua campagna elettorale. Un portavoce della società ha detto di non potere confermare o negare la veridicità delle indiscrezioni trapelate ma si è detto contrariato dalle insinuazioni che parlano di aiuti o ostacoli a qualsiasi candidato. “Incoraggiamo tutti i candidati, i gruppi di supporto, e gli elettori a usare la nostra piattaforma, condividere la propria opinione sulle elezioni e dibattere le questioni” si legge in una dichiarazione. “In quanto azienda siamo neutrali, non abbiamo usato e non useremo i nostri prodotti con modalità che possano influenzare il voto delle persone”.

A marzo di quest’anno, Zuckerberg ha fatto sapere che sosterrà la riforma dell’immigrazione negli USA con 20 milioni di dollari, evidenziando come una startup su tre in America nasce da pionieri arrivati dall’estero. A dicembre dello scorso anno parlando di Trump, aveva attaccato il candidato repubblicano dopo la proposta di quest’ultimo di impedire l’accesso negli Stati Uniti alle persone di fede islamica. “«Anche se questo attacco non è contro di te oggi, gli attacchi alla libertà di chiunque colpiranno tutti», aveva scritto rivolgendosi alle oltre 43mila persone che seguono la sua pagina. E, diretto ai musulmani, aveva aggiunto: «Se sei un musulmano di questa comunità, come fondatore di Facebook voglio che tu sappia che sei sempre benvenuto qui e che combatteremo per proteggere i tuoi diritti e creare un ambiente di pace e sicurezza per te».

Senza nominare il candidato repubblicano, parlando della roadmap del social network per connettere il mondo nei prossimi 10 anni, alla conferenza per gli sviluppatori F8 Zuckeberg ha detto ancora: “Se mi guardo intorno, viaggiando per il mondo, inizio a vedere gente e nazioni che si chiudono su loro stesse, contro l’idea di un mondo connesso e una community globale. Sento voci spaventate che invocano la costruzione di muri e la separazione da popoli che etichettano come diversi, per bloccare la libertà d’espressione, per rallentare l’immigrazione, per ridurre le importazioni e in alcuni casi perfino per tagliare l’accesso a Internet”.

La “costruzione di muri” è un ovvio riferimento a Trump che, come noto, ha più volte detto che vorrebbe alzare muri al confine con il Messico. “Serve coraggio per scegliere la speranza al posto della paura”, ha detto il CEO di Facebook. “La gente ti chiamerà ingenuo, ma speranza e l’ottimismo sono alla base di ogni importante passo avanti” nella storia dell’umanità.

Il sondaggio con le domande dei dipendenti di Facebook

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