In base a quanto riportato da un recente rapporto di Bloomberg, Facebook potrebbe avere una versione a pagamento. Questa volta non si tratta di una bufala simile a quelle che girano regolarmente sul social network, ma di una voce affidabile.
La società avrebbe già iniziato da tempo a studiare servizio del genere, ma l’interesse si è fatto più vivo dopo lo scandalo di Cambridge Analytica che ha portato alla raccolta dei dati di 87 milioni di utenti Facebook senza il loro consenso e alla chiusura di Cambridge Analytica stessa.
Facebook ha condotto ricerche di mercato per determinare se una versione senza pubblicità e sembra che sia qualcosa che vale la pena di esplorare, ma non c’è alcuna garanzia che l’azienda possa poi proporre davvero questa alternativa.
Al momento la totalità dei ricavi di Facebook dipende dalla pubblicità: in base ai dati recenti solo l’1% circa dei 11,9 miliardi di dollari di entrate generati nello scorso trimestre proviene da fonti diverse dalla pubblicità.
In questo senso, non sarebbe male esplorare altre fonti di reddito, specialmente nelle regioni in cui i consumatori non sono benestanti come gli utenti occidentali, che sono i più preziosi per l’azienda.
Recentemente, Facebook ha iniziato a testare l’accettazione dei pagamenti tramite WhatsApp in India, e il CEO Mark Zuckerberg ha annunciato alla conferenza degli sviluppatori F8 che la società avrebbe realizzato un servizio di appuntamenti (anche se non è chiaro se sarà gratuito).
Se una versione a pagamento di Facebook dovesse diventare realtà, l’azienda potrebbe limitare la raccolta dei dati dei suoi utenti per scongiurare altre Cambridge Analytica, recuperando i ricavi persi dalla pubblicità con gli abbonamenti.
E’ comunque più difficile è invece valutare quanto sarebbe disposti gli utenti a pagare per avere accesso ad un social network senza pubblicità, e se questa cifra – qualunque essa sia – possa essere sufficiente a Facebook per rinunciare alla raccolta pubblicitaria, lusso che ora non potrebbe sicuramente permettersi.