Da tempo Apple è accreditata di un vantaggio di circa due anni quando si parla di Face ID. Ed allora, per colmare il gap è noto che i produttori Android stiano studiando soluzioni alternative, tra le più svariate. Eppure, sembra che la strada maggiormente percorribile sia quella attualmente meno praticata: il touch ID sotto schermo, come quello presente sul top di gamma Vivo.
E’ un nuovo rapporto del Digitimes che, citando fonti della catena di montaggio, evidenzia come i produttori di telefoni Android stiano letteralmente correndo per implementare sensori di impronte digitali sotto il display per il prossimo smartphone. Questo perché ricorrere al lettore facciale stile iPhone X sarebbe semplicemente troppo costoso, ed è meglio dunque concentrare l’attenzione sullo scanner di impronte sotto schermo proposto da Qualcomm.
Secondo il Digitimes, il costo dei sensori TrueDepth 3D presenti su iPhone X ha attualmente raggiunto un picco di 60 dollari per unità, cifra che fa lievitare esponenzialmente il costo complessivo di qualsiasi smartphone. Non è però solo questa la motivazione che sembrerebbe spaventare i produttori Android e che li spingerebbe alla larga dal Face ID. Il rapporto, infatti, parla di una paura da parte dei produttori di violare eventuali brevetti insiti nella tecnologia adottata da Apple. Ed allora, il sensore di impronte digitali sotto al display permetterebbe, da un lato, di risparmiare, dall’altro di evitare eventuali beghe legale con chi detiene i brevetti sulla tecnologia a infrarossi Face ID.
E’ stato riferito che anche Apple, prima dell’arrivo di iPhone X, avrebbe testato la tecnologia Touch ID sotto schermo, anche se dopo la release del terminale del decimo anniversario sul mercato, la stessa società di Cupertino ha negato qualsiasi voce in tal senso. Sembra, insomma, che Apple non abbia nemmeno preso in considerazione l’idea di un Touch ID posto sotto al display.
Quasi a conferma di ciò, l’intera lineup di iPhone 2018 è accreditata del Face ID su tutti e tre i dispositivi iOS.