Le voci su una fabbrica di TSMC negli USA trovano nuovi indizi. L’azienda taiwanese che starebbe per diventare uno dei fornitori di Apple, avrebbe infatti tenuto una borsa mercato del lavoro nello stato di New York, evento che potrebbe preludere all’apertura di uno stabilmento negli Stati Uniti e finalizzato a fornire il suo nuovo partner, Apple appunto.
La cosiddetta job fair, una serie di stage e colloqui utili per creare la profilazione di candidati per una assunzione, rivelata ad AppleInsider da parte di Jagadish Iyer di Piper Jaffray si sarebbe svolta nei giorni scorsi concentrando la sua attenzione nella zona di Fishkill, un centinaio di chilometri a nord di Manhattan. Il nome di questa località non suonerà nuovo a chi segue le vicende di Apple dall’era “pre-iPhone”. In questa località collocata ad un centinaio di chilometri a nord di Manhattan, si trova il più importante centro di ricerca e produzione di semiconduttori di IBM. Da qui uscirono i G5, i processori RISC che rappresentarono l’ultimo tentativo, non riuscito, di Apple di tenere il passo sotto il profilo delle prestazioni delle CPU con la concorrenza x86. Da allora però IBM ha fatto ancora importanti passi avanti (a Fishkill vengono studiati i processori a 20 manometri dell’azienda di Armonk), creando competenze e professionalità molto avanzate in zona. Sarebbe a queste professionalità che TSMC mira con lo scopo di mettere le basi per costruire negli Stati Uniti un impianto di produzione di chip per Apple, azienda con la quale lo scorso giugno ha firmato un contratto per costruire gli A8 destinati alla prossima generazione di dispositivi mobili.
La fabbrica, di cui si è già parlato in passato e che si nasconderebbe sotto il nome in codice “progetto Azalea” sarebbe finanziata in buona parte da Apple. Manovre per la realizzazione dell’impianto sarebbero in corso da mesi e New York è uno dei due stati, assieme all’Oregon, ritenuti interessanti per l’insediamento, grazie alle sovvenzioni e delle agevolazioni fornite dal governo locale.
L’interesse per una fabbrica di chip costruita sul suolo americano e che se pure di proprietà di una azienda taiwanese, sia almeno parzialmente controllabile nella sua produzione, è un fatto che emerge da fonti attendibili come il Wall Street Journal. Secondo il giornale finanziario i vertici di Apple avrebbero chiesto a TSMC di avere linee di produzione speciali e dedicate ricevendo però, a quanto pare, un rifiuto.
Se davvero TSMC costruirà un impianto negli USA si dovrebbe riconsiderare questa indiscrezione perché è del tutto evidente che una fabbrica americana costruita dopo la sigla di un contratto tra Apple e il maggior produttore mondiale di chip per conto terzi, non avrebbe molte altre ragioni se non quella di soddisfare il bisogno di Apple, bisogno anche di immagine. Una fabbrica USA dalla quale uscisse il “cervello” dei suoi dispositivi, consentirebbe infatti a Cook di respingere le accuse di usare gli Stati Uniti solo come un mercato da cui trarre ricchezza senza dare ad esso posti di lavoro di qualità e di costituire un valore aggiunto.
