Explorer è il browser preferito dagli hacker. O almeno sembrerebbe così, stando ai dati di Bromium, società specializzata nella sicurezza informatica aziendale, che oggi ha diffuso i dati del suo “Endpoint Exploitation Trends” relativi al primo semestre del 2014. La ricerca è parziale e si concentra solo su alcuni software (escluso, ad esempio, Safari). Eppure i dati Bromium raccontano di un anno difficile per il browser di casa Microsoft, che per milioni di utenti rappresenta ancora l’unica porta di accesso ad internet. Le vulnerabilità registrate quest’anno sono già state 130, un’enormità se si pensa che Firefox e Chrome sono fermi a 50 e che Java di Oracle, l’anno scorso – quando si era classificato primo in questa classifica -, non aveva superato le 200 in 12 mesi. Significativo, anche il trend fatto segnare da Explorer: quest’anno ha già superato la quota fatta segnare nel 2013. Anche nella classifica dei veri e propri attacchi Explorer è in cima all’elenco: tre da gennaio, nessuno per Chrome, Firefox e Java, uno per Adobe Flash. In questo caso però, il risultato sembra essere confortante, visto che Explorer l’anno scorso era stato sotto attacco 11 volte, condividendo il primo posto con Java.
«L’aspetto peculiare della situazione del 2014 fino a questo momento – si legge nel rapporto, disponibile nell’area press del sito di Bromium – è che Internet Explorer è stato il prodotto con più aggiornamenti, ma anche uno dei più attaccati, superando Java, Flash e gli altri concorrenti». «La nostra previsione – conclude – è che Explorer continuerà ad essere l’obiettivo preferito dagli hacker per tutto il resto dell’anno».