Exolaunch, specializzata nella gestione delle missioni di lancio, e nell’integrazione e nei servizi di dispiegamento di satelliti, ha annunciato il rilascio riuscito di quattro satelliti con il lancio inaugurale del razzo Ariane 6 da parte di Arianespace. Il decollo è avvenuto martedì 9 luglio alle ore 16:00 GFT dal Centro spaziale guyanese, noto anche come lo Spazioporto europeo, a Kourou, nella Guyana Francese.
La missione è stata eseguita per conto di ESA, NASA e Spacemanic. Il lancio ha trasportato i satelliti ISTSat-1 e 3Cat-4 dell’ESA, CURIE della NASA e GRBBeta di Spacemanic.
ISTSat-1 dell’ESA, sviluppato da studenti dell’Instituto Superior Técnico di Lisbona, mira a dimostrare la tecnologia ADS-B, convalidando le capacità di rilevamento e valutando le prestazioni dell’antenna e del ricevitore per la ricezione di messaggi inviati da velivoli commerciali. 3Cat-4, un satellite CubeSat dell’Universitat Politécnica della Catalogna, è dotato di un dimostratore tecnologico di carico utile a microonde flessibile con obiettivi scientifici relativi al GNSS per l’osservazione della Terra e alla convalida dei ricevitori AIS.
La missione CURIE della NASA comprende due satelliti 3U CubeSats pressoché identici, progettati per esplorare la radio interferometria a bassa frequenza nello spazio. Questi CubeSats studieranno le esplosioni radio solari mantenendo una separazione post-dispiegamento di 1-3 km, contribuendo alla comprensione del tempo meteorologico dell’eliosfera e servendo da prova di fattibilità per futuri osservatori di interferometria nello spazio.
GRBBeta, un 2U CubeSat di Spacemanic, funge da dimostrazione tecnologica per la futura costellazione CAMELOT, con l’obiettivo di rilevare e localizzare esplosioni di raggi gamma provenienti dallo spazio. Gestita da Spacemanic e guidata dalla Technical University di Košice, questa missione esegue test su nuovi sottosistemi, compreso un modulo avanzato per il posizionamento GNSS e un modem radio per telemetria istantanea.
Il successo del lancio di Ariane 6 rappresenta una tappa importante per l’industria spaziale europea, evidenziando la flessibilità e rendendolo un’opzione interessante per varie missioni, un passo avanti verso una presenza europea più solida e competitiva nell’industria spaziale globale.