Confuso, senza una identità, un’opportunità mancata. A definire in questo modo Google Plus non è il solito giornalista o un manipolo di utenti piccati e delusi, ma Chris Messina, uno degli (ex) responsabili della progettazione e della creazione del social network che nei piani dovrebbe (o avrebbe dovuto) sfidare Facebook,
Messina ha attaccato frontalmente le scelte compiute su Google Plus e l’approccio di Google nel gestire il progetto in un lungo post su Medium, nel contesto del quale ha elencato una per una le ragioni per cui Google Plus al momento non è in grado di offrire una valida alternativa alla concorrenza, in particolar modo a Facebook, che ormai sembra essere il vero ed incontrastato punto di riferimento per il pubblico in termini di social network.
Oltre alla mancanza di aggiornamenti regolari della sua app (soprattutto iOS), secondo Messina il peggior problema di Google Plus sarebbe il fatto che non è né carne né pesce, questo a causa del fatto che l’azienda di Mountain View manca di progettualità nei confronti del social network. “Gli sforzi di Google sono sconnessi e confusi, nonostante i significativi miglioramenti alle impostazioni e caratteristiche di sicurezza. Se Google Plus era destinato a fungere da “spina dorsale sociale” di Google, avrebbe dovuto essere il luogo di controllo e di accesso su ogni tipo di informazioni. Eppure … non lo è.”
Per Messina si tratta in definitiva di un’opportunità mancata: Google avrebbe potuto differenziarsi da Facebook e tentare di guadagnare terreno e ritagliarsi un’importante fetta di pubblico, “ma con il lancio di una rete sociale tradizionale, Google ha perso un’opportunità fondamentale per stabilire un paradigma di dati positivi per la condivisione, controllo individuale, e la personalizzazione che si distinguesse da Facebook. In definitiva ha offerto troppo poco, troppo tardi.”
Google Plus è stato dato per “morto” diverse volte negli scorsi mesi, ma per ora sembra sempre vivo anche se quanto sia vegeto dipende da valutazioni soggettive. Quel che è certo è che il social network di Google non gode di rilevante popolarità al di fuori di una ristretta cerchia di appassionati e fedeli, con un “peso” sul panorama social nettamente inferiore a quello di Facebook.