Un ex dirigente della sudcoreana Samsung Electronics è stato incriminato in Corea de Sud, sospettato di avere sottratto segreti commerciali che avrebbero permesso di creare una fabbrica di chip-fotocopia di quelli Samsung in Cina, mettendo in pericolo “la sicurezza economica nazionale”.
Lo riferisce Reuters spiegando che l’imputato aveva, tra le altre cose, lavorato anche per SK Hynix con un incarico come vice presidente, ed è accusato di avere illegalmente sottratto dati a Samsung per creare uno stabilimento concorrente a soli 1,5km da una struttura Samsung che produce chip dello stesso tipo.
L’accusa stima che il furto avrebbe causato una perdita di circa 233 milioni di dollari per Samsung Electronics. “È un grave crimine che potrebbe provocare un duro colpo alla nostra sicurezza economia scuotendo le fondamenta dell’industria nazionale dei chip in un momento nel quale si sta intensificando la concorrenza nella produzione dei chip”, ha riferito un portavoce dell’ufficio del procuratore.
L’imputato, arrestato lo scorso mese, nega le accuse; il nome non è stato indicato ma l’uomo avrebbe lavorato per 28 anni nello stabilimento del produttore sudcoreano. Sia Samsung Electronics, sia SK Hynix, non hanno voluto rilasciare dichiarazioni.
Il furto di segreti commerciali rappresenta una minaccia per le imprese e può causare gravi danni sul piano della competitività e dei vantaggi economici che da essa derivano. Oltre al know how, rientrano in questo ambito elementi quali i fornitori, algoritmi, asset, ecc. e altri dettagli noti a dipendenti, ex-dipendenti, collaboratori che possono
avere un interesse ad appropriarsi abusivamente e/o a divulgare i segreti commerciali del proprio concorrente.