Al centro dell’evento Apple di martedì 22 ottobre, non ci sarà solo l’iPad 5. Di che cosa Cook, oltre al tablet, sul quale abbiamo svolto qualche considerazione nel pomeriggio, parlerà, possiamo provare ad immaginarlo anche se è piuttosto difficile andare sul sicuro specialmente in questo caso. Apple ha infatti una lunga serie di prodotti da rinnovare e di annunci e ci sembra che il rischio possa essere quello di mettere troppa carne al fuoco in una giornata che dovrebbe portare l’attenzione su alcuni prodotti chiave come iPad e iPad mini retina
Nuovo iPad mini
L’iPad mini, con l’iPad 5, è probabilmente il più certo degli annunci. Dal punto di vista del fattore di forma non ci saranno novità, ma ce ne potrebbero essere dal punto di vista dei colori con l’arrivo del grigio siderale e dell’argento. Sembra da escludere la versione color oro, per la stessa ragione per cui appare improbabile che questo colore sia parte dell’offerta iPad: la resa ancora limitata degli impianti di produzione. Non dovrebbero invece esserci eccessivi problemi a collocare dentro ad iPad mini l’A7 a 64 bit usato da iPhone 5s, ma lo scorso anno pure avendo a disposizione l’A6 (che era utilizzato da iPhone 5), Apple preferì usare un A5 di seconda generazione, usato dall’iPhone 4s. Sembra quindi plausibile che Apple possa fare lo stesso anche quest’anno, “riciclando” le tecnologie viste in iPhone 5 e iPhone 5c. Per il core grafico lo scorso anno Apple usò PowerVR SGX543MP2 che era parte del pacchetto di iPhone 4s (anche se il clock era a 250 MHz invece che a 200 MHz) e se ci sarà l’A5 potrebbe essere supportato dal PowerVR SGX 543MP3, un chip a triplo nucleo di calcolo invece che doppio nucleo. Possibile l’uso di una fotocamera da 8 megapixel, improbabile invece l’introduzione di Touch ID. La componente non pare fondamentale in un dispositivo entry level, per non mettere nel conto il fatto che al momento i fornitori di Apple sembrano non essere in grado di sostenere la domanda di iPhone 5s e aggiungere un altro prodotto alla lista di quelli che ne sono dotati, potrebbe rendere mandare definitivamente in crisi la catena di approvvigionamento. Per quanto riguarda lo schermo Retina, iPad mini ne ha sicuramente bisogno per sostenere la concorrenza. Resta da capire se Apple è in grado di averne a sufficienza e soprattutto di offrire. nonostante il maggior consumo, la stessa autonomia di oggi.
MacPro
I MacPro saranno sicuramente al centro dell’evento. Si tratta di un prodotto atteso da troppo tempo, attesa divenuta spasmodica dopo l’anticipazione dello scorso giugno alla WWDC. Nonostante le specifiche di queste macchine siano state presentate con dovizia di particolari, ancora non si conoscono le configurazioni esatte delle macchine. Mancano dettagli su prezzi, velocità bus, dischi fissi, memoria e processori (anche se si suppone che uno di essi sarà un Intel Xeon E5-2697 v2 da 2,7 GHz a 12 core). Soprattutto non si conosce la data di lancio. Tutto questo dovrà essere parte di quanto Cook o, forse più probabilmente, Schiller tratterà durante il suo intervento. Che le macchine professionali siano introdotte come “disponibili da oggi”, sembra però molto meno probabile. Secondo alcune indiscrezioni dovrebbero invece arrivare a metà novembre, data che comunque cade nella finestra d’autunno indicata da Apple per il lancio del nuovo MacPro 2013.
Os X 10.9 Mavericks
Apple ha terminato da una decina di giorni, segnalandolo con la distribuzione della versione Golden Master, lo sviluppo di Os X 10.9 Mavericks; nel corso delle ultime ore ha anche distribuito la versione Golden Master di Os X 10.9 server. Tutto è dunque pronto per l’annuncio della disponibilità che potrebbe anche essere immediata, ovvero dalla giornata di martedì. Il sistema operativo viene distribuito ormai da anni via Mac App Store e quindi ad Apple basterà girare un ideale interruttore per renderlo disponibile.
Nuovi MacBook Pro e Mac mini
Intel da tempo fornisce processori Haswell ai suoi clienti ed Apple già li utilizza dall’estate per MacBook Air e da qualche giorno anche per iMac. Il passaggio del processore alla gamma MacBook Pro è un passo che sembra del tutto imminente e l’evento di martedì pare il momento adatto. Grazie a questo chip che offre un ridottissimo consumo, Apple potrebbe portare i laptop oltre le 10 ore di autonomia, in pratica una intera giornata di lavoro. In arrivo, seguendo iMac, anche il supporto a PCIe, per dischi più veloci, e il Wi-Fi di tipo ac, come già nei MacBook Air. Oltre ai processori di nuova generazione avremo sicuramente anche schede grafiche Iris Pro abbinate, nei modelli top, da schede discrete che potrebbero essere le NVIDIA della serie GeForce 700. Va detto che Secondo alcune fonti Apple potrebbe limitarsi ad aggiornare i MacBook Pro Retina, lasciando i MacBook Pro privi di novità di rilievo in vista di una loro completa dismissione, ma il momento di abbandonare del tutto i dischi ottici non sembra ancora arrivato vista la loro popolarità in alcuni paesi dove Internet non è così diffusa o veloce.
In arrivo potrebbero esserci anche nuovi Mac mini. Anche qui le novità saranno quelle viste in altri prodotti e previste per i MacBook Pro: processori Haswell, nuova architettura e nuove schede grafiche.
iWork for iCloud (e nuovo iWork per iOS)
iWord per iCloud è un pezzo rilevante della strategia di Apple. Ad oggi chi ha un iPhone e un iPad e un PC non ha tutte le stesse possibilità che ha un utente Mac se acquista programmi come Pages o Numbers visto che per Windows non esistono le applicazioni di iWork; ad esempio non esiste la possibilità di sincronizzare i documenti lavorando su multipiattaforma. Potendo gestire i documenti dal browser come accadrà con iWork per iCloud, tutto diventerà più semplice ed Apple potrebbe spingere iWork per iOS anche per chi ha un PC. La beta della versione da usare nel browser di iWork, è disponibile da diverse settimane e benché non abbia fatto passai avanti, almeno apparentemente, non è da escludere un annuncio della sua disponibilità. Questo potrebbe essere contestuale all’annuncio di iWork per iOS che, invece, potrebbe essere davvero prossimo alla pubblicazione. Nei giorni scorsi abbiamo visto apparire le icone in stile iOS 7 (pubblicate per errore nei settaggi di iCloud) e questo dovrebbe essere un segnale inequivocabile che la suite, almeno in versione per iPhone e iPad, è pronta. Per Apple sarebbe opportuno presentare assiste a quest’ultima anche la versione per browser, anche se non è indispensabile.