Eutelsat, MediaTek e Airbus hanno annunciato la conclusione delle prime sperimentazioni con la tecnologia 5G Non-Terrestrial Network (NTN) sui satelliti in orbita terrestre bassa (LEO, a 1200 km di quota) Eutelsat OneWeb.
Queste prove sono indicate come utili ad aprire la strada al dispiegamento dello standard NTN, quello che dovrebbe porterà alla futura interoperabilità satellitare e terrestre, riducendo i costi e offrire l’accesso della banda larga satellitare per i dispositivi 5G in tutto il mondo.
Per i test con il chipset MediaTek NR NTN è stata sfruttata la Release 17 delle implementazioni 3GPP ((semplificando, la 17a versione degli standard legati alle reti mobili), pensata per estendere la rete 5G nello spazio. I satelliti comunicano con la terra sfruttando la banda Ku (dai 12 Ghz ai 18 GHz) e direttamente con altre reti mobili; la comunicazione con gli utenti sfrutta la banda Ka banda Ka (da 27 a 40 GHz), elemento che implica per gli utenti la necessità di sfruttare smartphone 5G compatibili con la tecnologia mmWave (gli iPhone europei non possono, per ora, sfruttare quest’ultima tecnologia, in via di implementazione in alcune aree).

Starlink sfrutta una banda molto più bassa, che rende l’offerta compatibile con buona parte degli smartphone 4G sul mercato. Con l’integrazione di standard 5G condivisi e accettati dall’intera industria mobile, secondo Eutelsat tutti le costellazioni di satelliti compatibili potranno essere integrate naturalmente e senza soluzione di continuità le reti terrestri, offrendo una vera connettività onnipresente con conseguente vantaggi in termini di economie di scala e aprendo nuovi mercati per gli smartphone, l’industria automotive e l’Internet delle cose.