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Prezzo MacBook Pro, in Europa è quasi al massimo storico

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Il MacBook Pro è una macchina scelta da sempre da tanti professionisti per vari motivi: schermo grande, ottimo per le attività del tempo libero così come sul lavoro, sia come macchina da usare in movimento, presentazioni simili a quelle di un tradizionale computer desktop, ottime specifiche, connessioni e possibilità di espansione, lunga autonomia e altro ancora. Una formula che ha sempre consentito ad Apple di generare consistenti numeri di vendita con i suoi portatili professionali. Ciò che sorprende è l’evoluzione del prezzo della macchina in questione. Un grafico realizzato dai francesi di MacG mostra l’evoluzione del prezzo del MacBook Pro 15″ modello base evidenziando come il prezzo sia partito da 1.799 euro nel febbraio del 2009, passato a 1.599 a giugno dell’anno seguente e da quel momento in poi modificato ma mai arrivato sotto i 2.000 euro.

Nel 2012, con la presentazione del primo MacBook Pro con display Retina, i costi hanno cominciato a lievitare, prezzo da pagare per le innovazioni: maggiore leggerezza, schermo con una densità di 227 pixel per pollice, archiviazione completamente flash e altri componenti più costosi rispetto ai tradizionali notebook visti fino allora. A giugno del 2012 si è arrivati a 2.279,00 euro per poi passare a 2.199,00 € (febbraio 2013) e 1.999 (ottobre 2013 e luglio 2014) e ora a 2.249,00 euro. Il prezzo attuale, come abbiamo già spiegato, è il risultato dell’euro indebolito rispetto al dollaro e contemporaneamente dell’aumento delle tasse d’importazione, due fattori che hanno costretto e costringeranno anche altri produttori a rialzare i prezzi.

Nonostante i prezzi elevati, appare ad ogni modo assurdo che Apple proponga nella configurazione base macchine come l’iMac 27″ a 3.3GHz con display Retina 5K con ancora un tradizionale disco fisso e opzioni come Fusion Drive per +240,00 euro e l’unità flash da 256 GB a +240,00 euro. Che senso ha proporre su una macchina del genere un tradizionale HDD? Un “collo di bottiglia” del quale, francamente, la casa di Cupertino avrebbe potuto fare a meno.

Prezzi MacBook Pro base dal 2008 in poi
Tornando ai prezzi elevati di MacBook Pro, ora quasi ai massimi “storici”, è ovvio che la revisione in alto dovuta all’euro debole e ai dazi d’importazione risulti nel caso di Apple ancora più avvertibile per i consumatori rispetto ai computer PC Windows, visto il livello già elevato di partenza dei sistemi della Mela. Ma l’ennesimo incremento di prezzo, su di un listino che risulta in pratica il doppio se non il triplo più elevato rispetto ai PC con specifiche equiparabili, fa risultare ancora più incomprensibile il posizionamento di prezzo precedente di solo pochi mesi fa.

Quando l’euro infatti era al suo massimo storico contro il dollaro, con un cambio a 1,30 dollari per 1 euro, in Europa i Mac erano sempre e comunque molto più cari che negli Stati Uniti. Così anche in una situazione opposta a quella odierna, con l’euro molto forte, i fortunati europei che potevano acquistare un Mac in USA arrivavano a pagare quasi la metà del listino Apple in Europa, questo dovuto sia al cambio favorevole, sia ai prezzi USA di listino storicamente molto inferiori. Considerando che la maggior parte dei computer Mac viene costruita in fabbriche in Cina, con l’unica eccezione del Mac Pro, risulta sempre un po’ più difficile se non giustificare, almeno farsi una ragione del maggio prezzo imposto agli utenti europei.

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