iPhone è destinato a scomparire nel giro di 5 anni o, nella migliore delle ipotesi, a diventare un dispositivo di nicchia riservato a una ristretta cerchia di fan di Apple. La nuova previsione sul destino di iPhone questa volta arriva da Eugene Kaspersky fondatore e Ceo della multinazionale omonima specializzata in sicurezza, software antivirus e antimalware. Secondo Mr. Kaspersky entro i prossimi 5 anni riusciranno a sopravvivere solo i sistemi operativi e le piattaforme aperte in particolare, per quanto riguarda gli smartphone ma non solo, Symbian e Android.
Kaspersky, che ha distillato la sua visione nel corso di un incotro della InfoSec, un evento dedicato alla sicurezza informatica, nota che fino ad oggi sono stati scoperti pochi virus per smartphone ma che la situazione è destinata a cambiare drasticamente, man mano che i super telefonini diventeranno sempre più sostituti dei portatili e dei netbook di oggi. Nel futuro visto da Kaspersky gli utenti utilizzeranno sempre e ovunque gli smartphone che diventeranno sempre più l’unico computer utilizzato: in tasca durante gli spostamenti e poi sostituti anche dei desktop collegando tastiere e schermi esterni all’occorrenza.
Nel suo intervento all’InfoSec Kaspersky si è spinto oltre suggerendo un database internazionale in cui ogni smartphone venga dotato di un codice identificativo unico che permetta di risalire anche al proprietario, un sistema simile a quanto oggi avviene per le armi. Il fondatore di Kaspersky è convinto infatti che grazie alle potenzialità delle nuove tecnologie e in particolare degli smartphone risulterà sempre più facile ai malintenzionati provocare danni ad altre persone, offrendo più possibilità anche a terroristi e fondamentalisti.
In questa ottica, oltre al database internazionale dei proprietari di smarpthone, Kaspersky suggerisce l’integrazione negli smartphone di sensori per il riconoscimento delle impronte o altre soluzioni hardware per verificare l’identità dell’utente. Oltre a rendere sicuri i dati memorizzati nello smarpthone questa soluzione faciliterebbe anche le transazioni e i pagamenti sempre direttamente dallo smarpthone.
Eugine Kaspersky ha intuito la necessità di software e soluzioni per la sicurezza informatica quando i computer erano ancora un hobby ristretto a pochi appassionati. La sua idea ha portato alla creazione di una delle multinazionali più famose e apprezzate nel proprio campo: per questa ragione e anche per numerose intuizioni contenute nelle nuove dichiarazioni rilasciate all’InfoSec la visione di Kaspersky non dovrebbe essere presa alla leggera. In ogni caso, e senza voler assumere il ruolo di difensori senza macchia e senza paura del software proprietario, vale la pena ricordare che la fine dei sistemi operativi chiusi e a pagamento è stata teorizzata già diverse volte. In particolare gli esperti e gli appassionati IT ricordano le grandi attese circa il fenomeno Linux nei primi anni 2000.
Nonostante il successo e la bontà del software Open, il sistema operativo Linux gratuito fatica tutt’oggi a prendere piede, soprattutto nel settore consumer, questo per i computer desktop e notebook. Sembra così difficile immaginare che quello che non è ancora avvenuto per i computer in oltre 10 anni avvenga invece più velocemente nel mondo degli smartphone.
Va anche annotato, non troppo a margine, che al momento i software di sicurezza hanno una diffusione molto ridotta sui sistemi operativi proprietari anche per ragioni di tipo economico (legati ai costi di sviluppo e alle royalities) e per i vincoli imposti al sistema di installazione e distribuzione che lasciando ampia discrezionalità ai creatori delle piattaforme sulle metodologie di sicurezza da adottare. Il che configura un quadro dove Kaspersky potrebbe, se non altro, avere più empatia per il sistema che permette alla sua azienda maggiori prospettive di sviluppo economico.