L’alta corte dell’Unione Europea si è pronunciata contro la Francia e il Lussemburgo, affermando che i due paesi non possono pagare aliquote fiscali più basse per l’IVA degli e-book, perché i libri elettronici sono “servizi” e non libri. Francia e Lussemburgo avevano volontariamente preso le distanze dalle decisioni della UE, che richiedeva di applicare una aliquota IVA superiore agli ebook, imponendo percentuali del 5,5 e il 3 per cento rispettivamente.
Secondo la UE però i libri sono un “servizio fornito elettronicamente” e non fisico, e non sono coperti dalla deroga sulle norme UE che consente ai Paesi di caricare una più bassa aliquota fiscale sui libri. Anche l’Italia ha operato ad inizio dello scorso anno questa decisione e molto probabilmente la UE si pronuncerà negativamente anche nei confronti del nostro Paese, anche se fino ad oggi i benefici dell’abbassamento dell’IVA in Italia sembrano essere stati impercettibili.
E’ senza dubbio una cattiva notizia per Amazon, Apple e altri venditori di e-book, in quanto potrebbe aumentare in modo significativo il prezzo dei testi digitali. Secondo i dati della Commissione Europea, la maggioranza degli Stati membri dell’Unione Europea ha aliquote IVA tra i 18 e il 25 per cento. Ma i libri di carta in genere godono di aliquote tra lo zero e il 10 per cento, con poche eccezioni.
La sentenza è un altro blocco nei confronti di Amazon e degli altri attori internazionali nel settore dell’editoria ed è ragionevole pensare che possano esserci pressioni lobbistiche da parte degli editori per poter imporre una decisione che sembra essere aldilà del buon senso nel considerare i libri elettronici diversamente dalle loro controparti cartacee.