Dal 20 marzo 2021 è in vigore il nuovo sistema di etichettatura per la ricarica dei veicoli elettrici, reso obbligatorio dalla Direttiva 2014/94/UE sulle infrastrutture di ricarica. Le etichette devono essere conformi allo standard definito nella norma EN 17186:2019 e vanno applicate sia sui veicoli, sia sulle colonnine.
In questo modo, per la prima volta in Europa, è stato creato uno standard armonico per l’identificazione delle varie tipologie di sistemi di ricarica disponibili sul mercato continentale. L’obiettivo è aiutare gli utenti a individuare la giusta opzione di ricarica per i propri veicoli elettrici a batteria e ibridi plug-in.
L’applicazione delle etichette è obbligatoria per i veicoli immatricolati dallo scorso 20 marzo, così come per le stazioni di ricarica attivate a partire dalla la stessa data. Trattandosi di una data di riferimento per la messa a norma, le Case automobilistiche e gli operatori delle stazioni di ricarica hanno iniziato a introdurre le etichette già in un periodo di transizione precedente al 20 marzo.
L’etichettatura delle colonnine deve rispettare le leggi nazionali specifiche che applicano la Direttiva Europea. Le nuove etichette (qui i dettagli) verranno utilizzate in tutti i 27 stati membri dell’Unione Europea, nei Paesi AELS (Islanda, Lichtenstein, Svizzera e Norvegia) e anche in Macedonia, Serbia e Turchia.
Dove si trovano le etichette
Sui veicoli elettrici – ciclomotori, motocicli, tricicli e quadricicli; autovetture; veicoli commerciali leggeri; veicoli commerciali pesanti; autobus e pullman – le etichette vanno apposte accanto alla presa di ricarica di ciascun veicolo, su ogni connettore e sui cavi per la ricarica, ma anche nel libretto di uso e manutenzione.
Per quanto riguarda le stazioni di ricarica, invece, le etichette si dovranno trovare in corrispondenza della presa di corrente o del luogo in cui è riposto il connettore del veicolo. Le etichette si troveranno anche nelle concessionarie, con l’obiettivo di informare i clienti.
Come sono fatte le nuove etichette
Essendo uno strumento visivo di verifica, l’etichetta deve risultare chiara e facilmente leggibile. Per questo la forma utilizzata per tutte le interfacce elettriche è un esagono regolare e orizzontale. Ogni interfaccia è caratterizzata da un simbolo che corrisponde a una sola lettera in caratteri latini normali.
Passando alle dimensioni, il codice di identificazione deve avere un diametro di minimo 30 mm e un contorno di almeno 3,2 punti di spessore. La grandezza del simbolo dovrà essere proporzionale a quella della forma (minimo 3,2 punti per 30 mm di diametro).
Regole precise anche per i colori: per il connettore e per la presa del veicolo si utilizza un simbolo bianco/argento su sfondo nero. Per la parte hardware del punto di ricarica (spina e presa di corrente), invece, simbolo nero su sfondo bianco/argento.
Sviluppate dal CEN
Un gruppo di lavoro specifico del CEN (Comitato Europeo di normazione) ha lavorato alla progettazione e al formato delle nuove etichette, seguendo le disposizioni generali della direttiva 2014/94/EU.
Il team ha riunito esperti del settore della mobilità elettrica, tecnici specializzati sulle stazioni di ricarica, membri di organizzazioni no-profit in rappresentanza dei consumatori, enti di normazione nazionali, rappresentanti di diversi governi europei e della Commissione Europea.
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