L’Essential Phone, il telefono lanciato da Andy Rubin, co-fondatore di Android, può già essere definito un flop, almeno a livello commerciale: secondo i primi dati diffusi sulle vendite, il dispositivo avrebbe – a fine settembre – venduto solo 5.000 esemplari.
I numeri si riferiscono solo agli ordini presso l’operatore Sprint, l’unico fra i grandi operatori USA a vendere direttamente l’Essential Phone, e non sono considerate eventuali vendite attraverso il sito dell’azienda, che consente di ordinare lo smartphone direttamente.
Ma anche ipotizzando che gli ordini diretti possano essere il doppio o anche – nella più ottimistica delle ipotesi – pensare a vendite 10 volte superiori, con 50 mila unità vendute, si tratterebbe di numeri minuscoli per uno smartphone premium che si prefiggeva di riuscire a rivaleggiare con concorrenti come Samsung Galaxy Note 8, o iPhone 8.
Essential potrebbe aver patito la lunga gestazione; la commercializzazione è avvenuto molte settimane dopo la presentazione causa alcuni ritardi nella produzione che hanno diffuso la convinzione sull’incapacità dell’azienda nel mantenere le promesse sulle tempistiche di lancio.
Il dispositivo, accolto in maniera abbastanza positiva dalla stampa specializzata tranne che per le performance della fotocamera, gode inoltre di una limitata diffusione geografica, essendo venduto solo in USA e Canada, solo sul sito ufficiale o nei negozi Sprint.
In definitiva la presenza di Andy Rubin non è bastata a garantire il successo ad un’azienda che ancor prima della presentazione del suo dispositivo sembrava già essere valutata un miliardo di dollari.