Torna a parlare Eric Schmidt in un’interessante intervista per il Wall Street Journal, dove – fra gli svariati argomenti – non dimentica di esprimersi sull’ormai noto conflitto fra Apple e Google, concretizzatosi in diversi settori.
Schmidt si dichiara dubbioso su alcune scelte di Apple, come l’abbandono di Google Maps o la decisione di escludere YouTube dalle app stock, ma nel complesso crede che le due aziende siano abbastanza mature da saper risolvere i contrasti in maniera adulta:
La stampa vorrebbe scrivere a proposito di un tipo di competizione adolescenziale della concorrenza, che è: ‘Io ho una pistola, tu hai una pistola: chi spara per primo?’. Invece esiste un modello adulto per gestire un business che è simile a gestire un Paese. Ci sono controversie, ma in realtà gli Stati sono in grado di avere signioficativi scambi fra loro. Non si lanciano bombe a vicenda.
Per quanto riguarda la possibilità che le due aziende possano trovare un accordo sull’annosa questione brevetti, Schmidt non si sbilancia più di tanto, ma ammette che l’argomento è sempre parte della conversazione. Per il Presidente di Google le controversie legali però potranno continuare ancora, e trova strano che Apple si limiti a fare causa ai partner di Google e non a Google stessa. Le vere vittime, però. della disputa saranno le piccole start up che tentano di emergere.
Schmidt ammette anche di vedere Siri come un concorrente di Google search, definendo l’assistente personale come un prodotto “non conforme al web”. L’ex CEO di Google conferma infine la sua idea della “Gang of Four” quattro grandi aziende che dettano i trend online, ovvero Google, Apple, Amazon e Facebook. Come sempre è esclusa Microsoft che “non è mai stata in grado di fare emergere un trend”.