L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha invitato con una moral suasion Epson e Lexmark a informare i consumatori se le proprie stampanti funzionano con cartucce di inchiostro/toner non originali o se richiedono – attraverso strumenti digitali (software) – l’utilizzo esclusivo di cartucce originali.
La questione riguarda anche gli aggiornamenti che vengono rilasciati in seguito, integrando così le caratteristiche essenziali per poter effettuare una scelta economica, informata e consapevole.
In particolare, secondo l’Autorità, nelle comunicazioni al pubblico non veniva esplicitato il fatto che, in alcune stampanti a marchio Lexmark vendute in Italia, il firmware installato contiene “misure tecniche di protezione” che bloccano l’utilizzo di “ricariche non originali” e permettono solo l’utilizzo di cartucce nuove originali e originali ricaricate o rigenerate da terzi.
Allo stesso modo in alcune stampanti a marchio Epson vendute in Italia, il firmware installato contiene istruzioni in base alle quali viene instaurato un processo di dialogo con i chip delle cartucce e le stampanti funzionano solo se riconoscono le cartucce.
“La mancanza di queste informazioni essenziali”, spiega l’Autorità Garante, “può indurre in errore i consumatori facendo loro ritenere, al momento dell’acquisto, di poter utilizzare le cartucce non originali, o – al momento dell’utilizzo – che il blocco della stampante possa derivare da carenze o da difetti delle cartucce non originali e non dal software installato”.
In risposta all’invito dell’Autorità a rimuovere i profili di possibile scorrettezza, Epson e Lexmark hanno integrato le comunicazioni rivolte agli eventuali acquirenti chiarendo tale specifica caratteristica sia al momento dell’acquisto che a quello della proposta di aggiornamento del firmware.
Epson ha comunicato di aver proceduto alla integrazione delle comunicazioni diffuse attraverso le scatole delle stampanti, il proprio sito internet e gli avvisi mostrati in occasione sia dell’aggiornamento del software sia dell’utilizzo delle stampanti, includendo nelle stesse messaggi del seguente tenore: “Stampante il cui firmware contiene un sistema di riconoscimento delle cartucce. Gli aggiornamenti del firmware sono testati con cartucce originali Epson. Se si utilizzano cartucce non originali, questi aggiornamenti potrebbero avere un impatto sulla funzionalità delle stesse.”
In risposta al suddetto invito, Lexmark ha comunicato di aver proceduto alla integrazione delle comunicazioni diffuse attraverso le scatole delle stampanti, il proprio sito internet e gli avvisi mostrati in occasione sia dell’aggiornamento del software sia dell’utilizzo delle stampanti, includendo nelle stesse messaggi del seguente tenore: “Questa stampante è progettata per funzionare esclusivamente con cartucce Lexmark Return Program con un chip nuovo e originale. Questa stampante funziona anche con cartucce Lexmark Regular originali nuove, riutilizzate o ricaricate. Lexmark utilizza misure tecniche di protezione volte a disabilitare la stampante se vengono rilevate cartucce con un chip non Lexmark, cartucce contraffatte e/o cartucce Return Program esauste. Gli aggiornamenti del firmware mantengono l’efficacia di queste misure e possono bloccare qualsiasi delle suddette cartucce, incluse quelle in precedenza funzionanti.”. E ancora: “Cartuccia non originale disabilitata da misure di protezione perché contiene chip non Lexmark. Per maggiori informazioni, vedi FAQ su www.lexmark.com o scansiona codice QR.”
Nel 2020 l’Antitrust aveva sanzionato HP perché sulle confezioni di vendita di molte stampanti inkjet e laser non evidenziava in modo adeguato le limitazioni all’utilizzo di cartucce di inchiostro/toner non originali.
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