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Epic Games, sanzioni da 520 milioni per violazione privacy dei minori

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Epic Games dovrà pagare sanzioni pari a 520 milioni di dollari per chiudere due diversi procedimenti aperti dalla Federal Trade Commission (FTC) statunitense con accuse che riguardano la violazione della privacy minorile e di avere ingannato gli utenti di “Fortnite” invogliandoli a portare a termine acquisti in-app.

La sanzione dovrebbe permettere di mettere la parola fine a due procedimenti civili che erano stati avviati dall’agenzia governativa statunitense che si occupa della tutela dei consumatori. Le lamentele della FTC riguardano la privacy di giovani giocatori di Fortnite e le modalità usate da Epic Games per convincere gli utenti a effettuare microtransazioni per acquistare valuta di gioco (V-bucks), che può essere utilizzata per ottenere aggiornamenti.

Una prima sanzione da 275 milioni di dollari riguarda presunte violazioni del Children’s Online Privacy Protection Act (COPPA) che prevede per app e servizi vari responsabilità particolari riguardo ai bambini. In particolare – spiega il Wall Street Journal – siti web o servizi online che sono diretti ai minori di 13 anni o che sono semplicemente a conoscenza delle visite di utenti minori di 13 anni devono necessariamente: avvisare i genitori e ottenere il loro verificabile permesso affinché il sito possa raccogliere, usare, o rilasciare suddette informazioni personali; tenere al sicuro le informazioni che raccolgono.

Nella citazione in giudizio si sostiene che Epic avrebbe illegalmente predisposto chat con comunicazioni vocali in tempo reale e chat di testo tra persone minori di 13 anni e persone adulte. Alcuni utenti, secondo l’FTC, sarebbero stati “perseguitati, minacciati, molestati ed esposti a pericolosi traumi”, alcuni persino istigati da adulti al suicidio.

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Tim Sweeney, CEO di Epic Games. Foto: Wikipedia

La seconda sanzione, da 245 milioni di euro, riguarda quelli che in gergo si chiamano “dark pattern”, soluzioni di design nei giochi concepite allo scopo aumentare il guadagno delle aziende sui propri prodotti, in altre parole sotterfugi vari concepite esclusivamente per aumentare il guadagno, obbligando l’utente a spendere sempre più. L’FTC lamenta la presenza di pulsanti “inconsistenti” nel gioco (parliamo sempre di Fortnite), e difficoltà nel capire il loro significato, tattiche che avrebbero portato “milioni di dollari di addebiti non autorizzati”. Epic avrebbe reso oltretutto complicato individuare i sistemi per chiedere rimborsi.

Epic sta nel frattempo portando avanti la sua battaglia contro Apple per cercare di scavalcare regole dell’App Store. La diatriba di Epic Games contro Apple è iniziata con l‘introduzione in Fortnite di un sistema di pagamenti diretto vietato dalle regole di App Store, ma anche dal regolamento di Google Play Store: il gioco è stato espulso da entrambi i negozi digitali. Tutti gli sviluppi della vicenda sono disponibili da questa pagina.

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