Buone notizie per i fan europei di Fortnite: Epic Games intende rilanciare il gioco per iPhone su un suo store.
In un post su X, Epic Games riferisce che l’Epic Games Store e Fortnite sono stati inviati a Apple per la “notarizzazione”, la procedura di autenticazione che permette di avere la certezza che il software eseguito non contenga malware ed è stata analizzato da Apple.
Epic ha contestato quasi tutte le procedure richieste da Apple per creare uno store alternativo e inviare app per la verifica antimalware; ha ad ogni modo deciso di seguire le regole per tentare di riproporre il gioco agli utenti iOS.
Epic è stata bandita dal vendere prodotti e servizi sull’App Store, e ha per un periodo perso anche lo status di sviluppatore da parte di Apple, dopo avere deliberatamente infranto regole previste dalla Casa di Cupertino per la distribuzione di app sull’App Store. Nel frattempo lo status di sviluppatore è stato ripristinato ed è arrivato il Digital Markets Act (DMA), l regolamento voluto dall’UE per riequilibrare la concorrenza nei mercati digitali.
Status update on our mobile plans:
DONE:
✅ Submitted the Epic Games Store and Fortnite to Apple for their required notarization process.
IN PROGRESS:
◻️ Launch! Targeting the next couple months for the store and Fortnite on iOS in the EU.
◻️ Bring our games to other mobile…
— Epic Games Newsroom (@EpicNewsroom) June 28, 2024
Il DMA obbliga Apple a fornire a terzi la possibilità di proporre App Store alternativi (funzionalità prevosta da iOS 17.4 in poi); Apple si è ad ogni modo riservata il diritto di controllare le app proposte su store di terze parti per verificare il rispetto di specifiche policy di sicurezza e privacy. Epic e altri sviluppatori (es. Spotify) contestano i controlli da parte di Apple e la Commissione europea sta indagando sulle norme dell’App Store, temendo che queste possano violare il regolamento sui mercati digitali, in quanto impedirebbero agli sviluppatori di app di indirizzare liberamente i consumatori verso canali alternativi per offerte e contenuti.
La Commissione indaga anche per il timore che i nuovi obblighi contrattuali per gli sviluppatori terzi di app e gli app store di terze parti, tra cui la nuova “Core Technology Fee” di Apple (le app distribuite dall’App Store e/o da un’app-marketplace alternativo pagano € 0,50 per ogni prima installazione per anno oltre la soglia di un milione) non garantiscano l’effettiva osservanza degli obblighi sanciti dal regolamento sui mercati digitali.
Tutti gli sviluppi della vicenda Epc vs Apple sono disponibili da questa pagina.