Epic Games vince. Non la guerra ma una prima battaglia, quella grazie alla quale potrà tornare a sviluppare applicazioni e giochi sulle piattaforme Apple e di conseguenza garantire a tutti lo sviluppo dell’Unreal Engine, il motore grafico su cui si basano tantissimi titoli di successo di diverse società che realizzano videogiochi.
Attraverso una sentenza emessa nelle scorse ore, il giudice del tribunale distrettuale degli Stati Uniti, Yvonne Gonzalez Rogers, ha ordinato ad Apple di concedere l’accesso agli strumenti per sviluppatori che quest’ultima aveva da qualche settimana negato ad Epic Games, come conseguenza per aver violato il regolamento dell’App Store. Apple infatti, oltre ad aver rimosso Fortnite dal suo negozio di applicazioni perché con l’ultimo aggiornamento raggirava il sistema di pagamento interno evitando così di lasciarle il 30% degli introiti come regolare commissione, aveva di fatto disabilitato l’account sviluppatore di Epic Games, che così non ha potuto aggiornare le proprie app o crearne di nuove.
Il giudice Rogers ha dato in parte ragione ad Epic Games, che lamentava un abuso di potere da parte di Apple per una violazione che, seppur esistente, riguarda soltanto un’applicazione e non l’intero catalogo. Così la società potrà tornare a mettere mano al proprio software ma Fortnite, almeno per il momento, resta fuori dalla porta. Non è servito asserire che Fortnite “è più una piattaforma sociale che un semplice gioco per computer” in relazione al fatto che milioni di giocatori prendono parte ad eventi speciali, come concerti e raduni, direttamente nel gioco. «Sebbene le “fughe virtuali” aiutano a connettere le persone, specialmente in questo periodo di pandemia da coronavirus che stiamo vivendo» spiega il giudice «Le argomentazioni portate all’attenzione da Epic Games non sono sufficientemente consistenti» per poter obbligare Apple ad accettare una violazione del proprio regolamento dell’App Store.
Bypassare il meccanismo di pagamento di fatto viola il contratto stipulato con Apple. «Apple ha scelto di agire in modo severo e le sue azioni si sono ripercosse non solo sulle parti interessate, ma su un intero ecosistema di sviluppatori di terze parti» scrive Rogers «A questo proposito, le azioni pesano contro Apple» definendo praticamente il blocco dell’account una sorta di “ritorsione”. «L’economia ha un disperato bisogno di aumentare le possibilità di creatività e di innovazione, non di eliminarle» si legge nelle conclusioni «Epic Games ed Apple sono libere di litigare tra loro, ma ciò non deve creare disordine in ciò che c’è intorno a loro», dando così teoricamente ragione a quanto Microsoft ha sostenuto proprio nelle scorse ore.
Il prossimo appuntamento in tribunale è previsto per fine settembre: non è escluso che la situazione possa completamente ribaltarsi. E’ chiaro che, con l’account sviluppatori ripristinato, nel frattempo Epic Games ha di nuovo la facoltà di re-inserire Fortnite sull’App Store, purché venga aggiornato per far sì che non venga eluso il sistema di pagamenti interno previsto dal sistema di Apple.