Fino al 3 aprile tutti i proventi di Fortnite saranno devoluti alle organizzazioni umanitarie che offrono soccorso sul campo in Ucraina colpita dal conflitto: lo ha annunciato ieri Epic Games invitando i giocatori a supportare questa azione portando a termine acquisti nel gioco spendendo denaro reale.
Questo significa che se si dovessero acquistare V-Bucks, la moneta di gioco, oppure pacchetti e articoli dal negozio del gioco, qualsiasi ricavo che l’azienda ottiene da questo processo sarà inviato ad organizzazioni come Direct Relief e UNICEF che stanno offrendo servizi di sostegno d’emergenza, riparo e altre forme di supporto agli ucraini in questo delicato momento storico. La società – si legge nel comunicato stampa – donerà anche i proventi degli acquisti provenienti dalle carte regalo, a condizione che ciò avvenga entro il 3 aprile.
Al momento sono quattro le organizzazioni che stanno prestando soccorso in Ucraina a cui Epic Games devolverà il ricavato Fornite di queste due settimane: oltre alle due sopracitate sono coinvolte anche la UN Refugee Agency e la Food Programme, ma nei prossimi giorni se ne dovrebbero aggiungere anche delle altre.
E poi c’è anche Microsoft che starebbe partecipando all’iniziativa devolvendo i proventi netti dalle vendite di tutti i contenuti di Fortnite effettuate tramite il Microsoft Store sempre entro la medesima data. Epic Games dice che cercherà di inviare tutti questi soldi in Ucraina nel più breve tempo possibile, e per riuscirci non aspetterà di ricevere il ricavato dalla sua piattaforma e dai partner di Fortnite, ma li invierà istantaneamente, non appena la transazione sarà registrata.
Epic non è la prima società di videogiochi che sta offrendo il proprio supporto al popolo ucraino. Riot Games ad esempio ha recentemente organizzato una raccolta fondi donando i proventi dell vendite dei pass in-game e delle ultime skin di League of Legends: già il 9 marzo – scriveva – erano stati raccolti più di due milioni di dollari. Anche altre piattaforme come Itch.io e Humble Bundle hanno offerto pacchetti i cui proventi sono stati poi inviati alle organizzazioni di soccorso sul campo.
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