In Emilia-Romagna tra il 2007 e il 2018 sono stati depositati il 12,9% di tutti i brevetti italiani in materia di intelligenza artificiale, un dato che pone la regione al top in Italia insieme alla Lombardia (33%). È quanto emerge da un’analisi sull’intelligenza artificiale, che la Regione e ART-ER presentano a Research to Business, il Salone della Ricerca Industriale e delle Competenze per l’Innovazione tenutosi a Bologna (il 6-7 giugno), organizzato da Regione Emilia-Romagna, Bologna Fiere, Smau e ART-ER, la nuova società regionale per la crescita e l’innovazione.
Nell’arco temporale esaminato, imprese, ricercatori e tutti gli altri attori del sistema economico regionale hanno depositato 65 brevetti presso l’Ufficio Brevetti Europeo (EPO) e partecipato a 49 progetti europei sull’intelligenza artificiale, l’11% di tutti quelli che hanno visto la presenza di almeno un’organizzazione italiana.
«Partecipando a questi programmi europei» spiega Patrizio Bianchi Assessore scuola, formazione professionale, università, ricerca e lavoro della Regione Emilia-Romagna «Gli operatori emiliano-romagnoli hanno ottenuto il 7% dei finanziamenti complessivamente erogati in questo ambito a favore di imprese ed enti del nostro Paese. Oltre alle 6 università presenti sul territorio, nella nostra regione ci sono 180 imprese, 31 centri di ricerca e 64 enti pubblici che contribuiscono alle attività di R&S in intelligenza artificiale».
«Con questi numeri» conclude Bianchi «L’Emilia-Romagna si conferma una delle regioni italiane più attive in tema innovazione e ricerca. ART-ER sostiene lo sviluppo delle imprese del territorio, favorendone la partecipazione a programmi di finanziamento europei e internazionali».
Nello stesso arco di tempo (2007-2018, NdR) in Emilia-Romagna si sono realizzate 8.040 pubblicazioni scientifiche sull’Intelligenza Artificiale, l’8% del totale prodotto in Italia.
Quasi una pubblicazione su due (48,1%) tratta di machine learning mentre poco più di un quinto (20,7%) approfondisce l’aspetto del computer vision. A seguire con percentuali via via più basse il knowledge representation and reasoning (14,3%), il natural language processing (5,9%) e il distributed artificial intelligence (5%).