Quello che era già stato definito uno degli affari più grandi dell’era Internet potrebbe crollare nel giro di pochi mesi, forse settimane o addirittura nel giro di pochi giorni: perché sembra che Elon Musk stia rischiando di non avere i soldi, o meglio fondi e coperture, per completare l’acquisto di Twitter come richiede il contratto siglato solo pochi giorni fa per la ragguardevole somma di 44 miliardi di dollari.
Le preoccupazioni principali partono dagli investitori di Tesla che temono che il geniale e stacanovista Elon Musk non sia in grado di poter gestire al meglio tutte e ogni attività in cui è già abbondantemente impegnato. Personalmente gestisce Tesla, SpaceX, The Boring Company e Neuralink lavorando a quanto lui stesso dice anche fino a 100 ore la settimana, anche di più negli ultimi anni.
Più concretamente gli investitori Tesla temono che Elon Musk dovrà vendere miliardi di azioni Tesla per completare l’acquisizione di Twitter, oltre a condividere il cervello di Musk con il social dei cinguettii. Ma le preoccupazioni si estendono anche agli investitori di Twitter: forse i problemi più grandi di Musk, oltre alle 100 ore di lavoro settimanali, dipendono dai suoi troppi ruoli in troppe società multinazionali.
Per Tesla la Cina è fondamentale sia per l’approvvigionamento di batterie, sia come enorme mercato di sbocco. Purtroppo il governo cinese e Twitter non sono mai stati amici: in Cina Twitter non esiste e Musk ha sempre dichiarato con forza di essere un «Assolutista della libertà di parola», perfetto in USA, sconveniente in Cina.
A pensarci bene anche in Europa si prospettano grandi problemi e complicazioni per chi gestisce social, perché le nuove leggi su mercati e servizi digitali, richiedono forte moderazione e controllo da parte delle società sui contenuti pubblicati dagli utenti, si teme anche per quelli in tempo reale che costituiscono l’anima di Twitter, pena il rischio di essere bloccati completamente.
Elon Musk ha sempre ammesso di essere un manager attento a ogni minimo dettaglio e con le mani sempre in pasta e che non vorrebbe essere il CEO di nessuna società. Come boss di Twitter, oltre che di Tesla, SpaceX, The Boring Company e Neuralink, rischia di essere ingolfato per mesi se non per anni nel gestire policy e moderazione per Twitter.
Tutte queste preoccupazioni si riflettono in borsa che segna il crollo delle quotazioni soprattutto di Tesla, che ha bruciato qualcosa come 125 miliardi di dollari in poche ore, ma anche di Twitter, come segnala BBC. È un doppio problema per Elon Musk che rischia di non avere i soldi per completare l’acquisizione di Twitter, perché i fondi sono in prestito con azioni Tesla di Musk a garanzia, una garanzia il cui valore sta rapidamente crollando in borsa.
Tenendo poi conto di tutto quanto sopra, la penale di un miliardo di dollari che Musk dovrebbe pagare non completando l’acquisto, gli permetterebbe di risparmiare miliardi nella valutazione di Tesla. In passato Elon Musk ha già cambiato repentinamente idea in alcuni grandi affari, molti temono che possa rifarlo.
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